Buongiorno a tutti! Ritorno da voi cari lettori con un altro grande classico che ha conquistato il mio cuore molto più dell'ultimo libro che vi ho consigliato: Jane Eyre di Charlotte Bronte.
La storia di Jane Eyre viene narrata dalla protagonista stessa che inizia a raccontare le sue esperienze di vita a partire da quando era una bambina di soli dieci anni: rimasta orfana di entrambi i genitori, Jane viene accolta a casa dello zio amorevole ma, alla sua morte, inizia per lei un periodo privo di affetto e serenità ma ricco solo di soprusi e ingiustizie da parte della zia e dei cugini. Jane è una bambina molto indipendente, poco disposta a farsi sottomettere e proprio per via del suo carattere temerario viene mandata da sua zia a Lowood, un Istituto per orfani dove trascorrerà ben otto anni, sei da allieva e due da insegnante.
Jane però desidera vedere il mondo al di fuori di Lowood e decide di cercare lavoro come istitutrice privata e si reca a Thornfield Hall, proprietà del signor Rochester, per occuparsi della piccola Adele. Sin da subito Jane prova profonda stima e ammirazione per il suo padrone e...
Non voglio dirvi altro perché è tutto una sorpresa!
Molti di voi avranno studiato questo romanzo a scuola nella letteratura inglese e vi sarà sembrato noioso (soprattutto perché poi venivamo interrogati :-P). Io me ne sono innamorata e presto vi parlerò di altri capolavori della Bronte. La particolarità di questo lavoro consiste nel fatto che è un precursore del suo tempo: una giovane donna che si mostra determinata e forte di fronte agli uomini. Aspetto del tutto inaspettato in un mondo e in un tempo in cui le donne dovevano sottomettersi al volere dei padroni.
Lo amo, non aggiungo altro.