Jane Eyre, in particolare, rappresenta la terza uscita di questa collana, preceduta da "Orgoglio e pregiudizio" e "La Sirenetta". Partendo dal presupposto che anche volendo non potrei fare paragoni tra la Jane Eyre di Charlotte Bronte e questa di Sicks, perché non ho ancora letto l'originale e conosco la storia solo per sentito dire, credo che il fumetto non sia male. Devo anche specificare che dopo pochi "Topolino" e tanti "Cip e Ciop" non ho avuto altri contatti con i fumetti, a parte il meraviglioso "Maus" di Art Spiegelman. Dico questo perché non so neanche giudicare la mano di Sicks, a me sembra carina, paragonata alla mia è sicuramente eccellente. La sua Jane Eyre è una storia dai colori cupi, prevalgono le scale del grigio e del marrone, cosa comprensibile vista la vita tragica di Jane, che comunque è una donna con la D maiuscola, da quanto so, una che ha saputo ritagliarsi un ruolo diverso da quello che sembrava a lei destinato quando era una bimba orfana trattata male da tutti. La Jane di Sicks è una donna dall'abito nero e i capelli raccolti, una dai grandi occhioni che ama andare a cercare i funghi (proprio come me!).
Il fumetto è simpatico e carino, si legge in pochissimi minuti, per i miei gusti troppo pochi. Avrei preferito ci fossero più pagine, un ritmo un po' più lento, ma è chiaro che se la storia di Sicks fosse stata lunga non avrebbe potuto appartenere alla collana dei Bignè, no?
Comunque io avrei preferito un profiterole.
Forse questa collana di fumetti brevi potrebbe essere utile per far conoscere ai bambini e ai ragazzi i grandi classici della letteratura rivisitati in una chiave un po' più ironica e moderna.