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Giovedì 22 luglio 2010 Alan Moore: nessun seguito per Watchmen!
Sembrerebbe uno dei protagonisti del serial Son of Anarchy
invece è Jason Aaron
Una polemica che ha spesso mostrato l'autore britannico amareggiato e poco incline al dialogo e alla quale da il suo contributo, quasi a sorpresa, Jason Aaron. Il talentuoso sceneggiatore di Scalped (uno dei più bei titoli Vertigo del primo decennio del nuovo secolo) sulle pagine del suo blog, ospitato su Comic book Resources, ha infatti detto la sua, prendendo le distanze, senza troppi convenevoli né mezzi termini, da quello che da molti (compreso il sottoscritto) è considerato il più grande scrittore di comics di sempre.
Dopo aver premesso la sua passione per le opere di Moore (passione dimostrata raccontando di esse)
Quando mi sono imbattuto in Swamp Thing ero ragazzino, e sono stato travolto da quelle storie. Ho provveduto a cercare tutto ciò che aveva in copertina il nome di Moore. Ho divorato Watchmen mese dopo mese e l'ho amato al punto da costringere mia madre a leggerlo (e le è pure piaciuto!). Nella zona in cui vivevo non c'era una fumetteria eppure son riuscito a rintracciare le storie di Lanterna Verde e gli Omega Men di Moore, il suo annual di Superman e le altre delizie che realizzò per l'universo DC.[...]Nelle convention ho recuperato i numeri della rivista Warrior e ho seguito le traversie editoriali di Marvelman/Miracleman. Ho atteso ogni nuovo numero di Big Numbers (e sono ancora in attesa) e ogni nuova puntata di From Hell (che resta la mia graphic novel preferita di tutti i tempi). Ho comprato tutti i suoi lavori prodotti per la Image, anche le cose che erano veramente di merda (Dai, possiamo ammetterlo tra tutte quelle cose c'era qualcosa che faceva davvero schifo, giusto?), e non mi sono mai lamentato. Ho amato il suo Supreme. Ho comprato ogni numero di ogni serie ABC. Ho letto il suo romanzo e ascoltato i suoi CD. Ho simpatizzato con lui ogni volta che ho visto un nuovo adattamento cinematografico di merda tratto da un suo fumetto. Ho invidiato la sua barba. In altre parole, io sono sempre stato il più grande di fan di Alan Moore.Aaron è giunto alla conclusione che Alan Moore è stato ingrato nei confronti dei lettori. Nel suo post, infatti, egli si chiede:
Ho sostenuto praticamente tutto ciò che abbia mai fatto. Ho speso un sacco di soldi per lui nel corso degli anni, anche quando non avevo molti soldi da spendere. Ma come ha pensato Alan Moore di ringraziarmi per tutto il sostegno e l'adorazione che gli ho dimostrato in questi anni?
Investendomi con un autobus!Ma Jason Aaron come è giunto a questa conclusione? Cosa, nel comportamento del suo idolo, lo ha fatto sentire tradito e deluso? Nel corso di una recente intervista Moore ha dichiarato di essere stato contatto da Dave Gibbons. Il disegnatore di Watchmen ha provato a perorare la causa dei sequel di Watchmen sostenendo che sarebbero stati affidati ad alcuni dei migliori talenti del settore. Ebbene Moore avrebbe risposto:
Io non credo che l'industria contemporanea abbia dei talenti di altissimo livello.
Se questi trai migliori talenti del settore hanno delle idee così nuove e delle capacità così elevate perchè non creano qualcosa di nuovo? Perché la DC Comics sta cercando di sfruttare una serie a fumetti che ho scritto 25 anni fa? Non avrebbero potuto tentare di fare qualcosa di equivalente durante tutti questi anni? E per quale motivo la Marvel è pronta a realizzare qualcosa di nuovo sfruttando le mie storie, ancora più vecchie, di Marvelman? Quel che voglio dire è che per fare qualcosa che risulti più pulito, trasparente e meno clandestino di quello che stanno provando a fare questi editori, basterebbe assoldare alcuni dei migliori talenti di questo settore per fargli realizzare qualcosa di nuovo, in grado di avere una risonanza anche al di fuori del ristretto mercato del fumetto e, così, attirare nuovi lettori... proprio come io ho fatto 25 anni fa. [...]Ci deve pur essere un autore, in tutta l'industria americana, in grado di fare un lavoro equivalente a qualcosa che ho fatto 25 anni fa. Sarebbe offensivo pensare che non ce ne fossero.Ebbene son proprio queste dichiarazioni che han fatto imbestialire Aaron. Sentitosi tirato in ballo da Moore, con tono di sfida e di scherno, lo sceneggiatore recentemente inserito tra i Marvel Architets ha sbottato:
A quanto pare è colpa mia, in qualità di creatore di fumetti contemporaneo, se il povero Alan Moore continua a essere tormentato da Marvel e DC. [...]
Vai a farti fottere, Alan Moore.
Addio.
Con la fine del 2010 arriva la fine del mio interesse nei confronti di qualsiasi cosa tu possa scrivere o fare. Non avrai più un centesimo da me. Grazie per i ricordi.
"Questo è troppo duro," qualcuno potrebbe obiettare. Dopo tutto, Moore è un uomo piuttosto vecchio che adora un dio serpente. Probabilmente non sa nemmeno cosa sta dicendo, e magari ha tutto il diritto di essere sconvolto per il possibile sequel di Watchmen. Forse non la si dovrebbe prendere sul personale. Ma io lo faccio.
In qualità di tifoso, mi piacerebbe solo sostenere qualcuno che non insulti in maniera così evidente i miei amici e me.
Il mondo del fumetto avrà sempre la sua quota di vecchi autori amareggiati. Di solito questi hanno tutto il diritto di essere arrabbiati per le loro esperienze di merda. Ma la loro sofferenza non è stata causata da me e non mi lascerò insultare da nessuno di loro, non importa quanto sorprendente possa essere la sua barba.
Bene così, Alan Moore, ovunque tu sia ti auguro tanta felicità. Anche se credo che tu non sappia cosa fartene. Cerca di non essere più amareggiato Basta stare amaro. E spero che noi due non ci incontreremo mai più.
Come valutare lo sfogo di Jason Aaron? Sinceramente non saprei dirvi. Sarà che non sono uno sceneggiatore, e certamente non uno dei talenti di altissimo livello dell'industria statunitense, ma ho l'impressione che Alan Moore, in fin dei conti, non abbia detto delle sciocchezze. Produrre un seguito di Watchmen o riprendere un personaggio come Marvelman ha, oggi come oggi, solo la finalità di sfruttare commercialmente, facendo leva sulle passioni e sull'ottusità che spesso contraddistingue noi lettori, per spingere nuovi e vecchi lettori a comprare un prodotto realizzato a tavolino per essere un must have.
Ma, ha senso?
E' davvero plausibile pensare che per rilanciare il fumetto sia necessario sfruttare opere vecchie di un quarto di secolo senza concedere alcun riconoscimento al creatore che le ha concepite e rese immortali?
A nostro parere no. Non ha alcun senso. E' ora che nasca un nuovo Alan Moore, ma per farlo sarà necessario che ci si discosti dall'opera del maestro. E' necessario che si diano idee nuove e si produca qualcosa di rivoluzionario, che magari ci si discosti dal genere dei super-eroi e che si abbia la capacità di destrutturarlo così come Moore (Miller, Veitch e pochi altri) ha fatto negli anni '80.
Jason Aaron rappresenta proprio l'incarnazione delle critiche di Moore (da qui la coda di paglia...). Impostosi al grande pubblico con due opere eccezionali (il bellico The Other side e il noir Scalped), lo scrittore di Jesper (Alabama) ha repentinamente accantonato i prodotti "innovativi" per sottoscrivere un contratto in esclusiva con la Marvel. Per la casa editrice fondata da Stan Lee e Jack Kirby, Aaron ha prodotto solo serie molto al di sotto delle qualità mostrate in precedenza, nulla di innovativo nè di veramente indimenticabile. Solo opere trascurabili, lavori di routine fatti più pensando al portafogli che non alla gloria.
Quando a Moore fu affidata una moribonda e priva di mordente Swamp Thing, il genio di Northampton realizzò un ciclo di storie indimenticabili. Ancora oggi attualissime e rivoluzionarie, irripetibili. Aaron ha avuto una possibilità analoga con Ghost Rider, ma non è andato più in là di una scialba, puerile e noiosa ripetizione dei più sterili clichè supereroistici.
E' inoltre ingeneroso, e a nostro avviso, ideologicamente scorretto e mendace, sostenere che Moore si sia arricchito grazie ai fumetti da lui acquistati. Come collaboratore della DC Comics, Moore in passato avrà percepito uno stipendio, delle royalties (forse) ma siam certi che saran ben poca cosa rispetto alla ricchezza che la DC Comics è riuscita a produrre con il minimo sforzo e solo grazie al genio creativo dello sceneggiatore britannico.
Pensaci su, Jason! Forse dovrai chiedere scusa a qualcuno...