Jazz, arte e molto altro al LabLoft25

Che bell'ambiente il LabLoft 25!!!. Scusate la spontaneità, ma ci siamo stati venerdì 17 dicembre e...un giorno sulla carta sfortunato (per chi ci crede) si è concluso in modo piacevolissimo.Avevamo già sentito parlare di questo spazio, ennesima perla della magmatica Torino di questi anni, ma non eravamo ancora andati a curiosare di persona. Finalmente nei giorni scorsi è giunta l'occasione: un concerto prenatalizio di Emanuele Cisi, grande sassofonista torinese e amico di POLIStyles e accompagnato per l'occasione da un ensemble di talento: Massimo Gallo alla chitarra, Mario Tavella al contrabbasso e Riccardo Ruggieri alla batteria, per una serata dal titolo quanto mai evocativo: "Christmas Song".Preparati ad assistere ad un concerto jazz, ci siamo invece trovati in un ambiente multidisciplinare e quanto mai stimolante. Intanto il luogo, un'ex tintoria industriale compresa di ciminiera tra corso Palermo e corso Giulio Cesare, resa abitabile senza interventi particolarmente invasivi. Dal soffitto pendono ancora due ganci (tra il misterioso e l'inquietante) che probabilmente erano funzionali ai processi di lavorazione. Daniela Boni, artista, che coabita in questi spazi con i fotografi di Loft25 e i creativi dell'agenzia di comunicazione Les Moustaches, ha saputo mantenere intatto il rigore industriale degli ambienti riscaldandoli grazie ad artisti, creativi, artigiani che regolarmente espongono e vendono le loro opere ospiti di Labloft 25. Venerdì sera, tra note e fette di panettone, abbiamo chiacchierato con Silvia Beccaria, ormai a pieno diritto uno dei membri di spicco della scena artistica sotto la Mole. Silvia è un'artista tessile, esponente della "Fiber art"; da molti anni realizza con il telaio a mano abiti scultura, quadri, accessori sperimentali, ma da qualche stagione ha "sfondato" con le sue gorgiere rivisitate, realizzate in materiali non tessili: gomma, palloncini, isolanti industriali, guarnizioni. Si può parlare ormai di prodotto cult, realizzato con cura sartoriale e visto  in molti negozi cool e alla sfilata Dressed Up di qualche mese fa a Milano. La Beccaria è un'artista davvero interessante che seguiremo con attenzione: siamo già d'accordo per andare a curiosare nel suo atelier e raccontarvi le nostre scoperte. Chi invece non conoscevamo affatto ma si è rivelata una graditissima sorpresa  è Raffaella Motta, gli ultimi 15 anni spesi in giro per il mondo come marinaio sulle barche a vela e da qualche mese all'ancora a Torino a fare la mamma della piccola Aria. Raffaella ha pescato a piene mani dalla sua professione per creare Cimediluce, una linea di oggetti illuminanti che fonde l'arte antica dei nodi marinari e la tecnologia ecocompatibile e risparmiosa dei led. Nascono così lampade da terra, da tavolo, persino lampadari realizzati intrecciando e annodando metri e metri di tubo di plastica contenente centinaia di led. Sono oggetti di indubbio fascino oltre che utilità, disponibili in diversi colori, dal luminosissimo trasparente al blu, verde, viola, giallo, rosso, realizzabili anche su misura.Un successo per chi li compra (vi assicuriamo che sono molto "scenici") ma anche - ne siamo certi - un prossimo successo commerciale per la bravissima Raffaella: noi ne abbiamo già prenotato uno! Raffaella è disponibile a sopralluoghi nella vostra abitazione per decidere forme e colori della vostra nuova lampada. Contattateci su questo blog e noi gireremo la richiesta all'artista.Per chi fosse interessato a visitare il Labloft 25, ricordiamo che si trova in via Alessandria 51 ed è disponibile anche per chi volesse affittare la struttura come location, sede di mostre e eventi, set fotografici. A proposito, in questi spazi quelli di Loft 25 organizzano anche corsi e workshop di fotografia. Check Them!
Di seguito alcune lampade della serie Cimediluce: queste sono fatte con 9 metri di cavo led e consumano circa 30 Watt.