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Je suis Charlie

Creato il 08 gennaio 2015 da Media Inaf

je suis charlieIeri l’attacco al settimanale satirico Charlie Hebdo. Come giornale e come giornalisti solidarizziamo con le vittime dell’attentato, giornalisti e agenti, un atto di terrorismo fondato su integralismo e oscurantismo che nulla ha a che fare con la religione o l’ideologia. Il pensiero, e così la scienza, è stato sovente vittima di tale integralismo e oscurantismo, che usa religione e ideologia, qualsiasi esse siano, per motivare atti di intolleranza che non meritano alcuna giustificazione.

Per questo come redazione di MEDIA INAF rilanciamo l’appello dell’Associazione Stampa Romana: «Ancora una volta la scure dell’intolleranza si abbatte sull’informazione e miete vittime: l’Associazione Stampa Romana manifesta il proprio sdegno per il vile attentato messo a segno da tre uomini contro la sede del settimanale satirico Charlie Hebdo, a Parigi. L’Asr esprime rabbia e cordoglio per i 12 martiri innocenti fra i quali due agenti, il direttore del settimanale, Stephan Charbonnier, detto Charb, e i tre più importanti vignettisti: Cabu, Tignous e Georges Wolinski. Si tratta di un attentato alla libertà, come ha dichiarato il presidente Hollande che va respinto con fermezza e razionalità».

Due manifestazioni sono state organizzate per giovedì pomeriggio davanti l’ambasciata di Francia a Roma, in Piazza Farnese. La prima alle 18.00 da parte della Federazione Nazionale della Stampa (FNSI) a cui hanno aderito Articolo 21 e altre sigle, mentre una fiaccolata silenziosa è stata indetta dalla comunità francese della capitale dalle ore 19.00 alle 20.30.

«La presenza di francesi a Roma è molto numerosa, siamo oltre cinquemila – ha detto all’AdnKronos una delle promotrici dell’iniziativa, Sabine Oberti, gallerista – Ma la nostra iniziativa è ovviamente aperta a tutti i romani, gli italiani, i turisti stranieri che si trovano nell’Urbe, per testimoniare solidarietà sia alla Francia sia al mondo dell’informazione, colpito da questo attentato. Oggi è stata ferita Parigi ma l’attacco è a tutto il mondo libero: oggi, parafrasando la celebre frase di Kennedy a Berlino, siamo tutti parigini».

Fonte: Media INAF | Scritto da Francesco Rea


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