> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="333" width="250" alt="Jekyll & Hyde: liPad al servizio del fumetto >> LoSpazioBianco" class="size-full wp-image-44395 alignleft" />Si parla tanto di ecomics. Forse si spendono più parole di quante pagine digitali vengano effettivamente pubblicate in Italia. Se ne parla tra speranze nel futuro, buoni propositi degli autori, timori (quasi reverenziali) e scetticismo degli editori, catastrofismo dal gusto quasi feticista di chi li immagina come il tramonto della carta.
Un ecomics può essere tante cose: un semplice surrogato della carta, un’alternativa salva alberi e/o salva spazio, un veicolo di promozione e diffusione a costi contenuti, un archivio per fumetti altrimenti difficilmente recuperabili o la nuova frontiera dell’autoproduzione. Tutti aspetti che non possono sostituire la carta e che della carta saranno sempre, immancabilmente, figliocci minori. Utili, sicuramente, ma incapaci di farne dimenticare il fruscio, soprattutto per chi ancora ama toccare, annusare un libro o un fumetto.
Ma gli ecomics potranno essere molto di più. Sia come evoluzione di un fumetto nuovo, diverso, sia come strumento per il fumetto contemporaneo. Ne sono testimonianza diversi esperimenti che già sono presenti, specialmente attraverso la piattaforma e la distribuzione garantita da iOS e iTunes, sotto forma di applicazioni che portano il fumetto, il fumetto classico, ancora, non un nuovo ibrido appositamente nato e cresciuto per un nuovo supporto, a un livello diverso, che giustifica in pieno la necessità di queste nuove strade.
Summa ed esempio massimo per ora è la riproposizione di “Jekyll & Hyde“, fondamentale opera di Jerry Kramsky e Lorenzo Mattotti. La trasposizione del celebre romanzo di Louis Stevenson non solo viene esaltata dalla resa dei colori sul monitor dell’iPad, non solo permette una navigazione che da pagina dopo pagina può diventare vignetta dopo vignetta (pure perdendo l’effetto nient’affatto secondario dell’accoppiamento visivo tra le pagine aperte), ma si arricchisce di un supporto al lettore attraverso il quale intraprendere una esplorazione a 360 gradi nella genesi dell’opera, creando percorsi di lettura che si intrecciano, si sovrappongono, si alternano secondo la volontà del fruitore.
“Jekyll & Hyde” su iPad è infatti costruito tenendo al centro dell’attenzione, al di là del fumetto stesso, l’aspetto multimediale dell’opera,
La lettura può essere accompagnata da una musica d’atmosfera che sottolinea il mood delle scene. Le pagine possono esser rilette scovando per ogni vignetta, quasi con un lavoro da archeologi, i bozzetti preparatori, i brani del romanzo originale usati come sceneggiatura, le ispirazioni artistiche dietro ai disegni, o ancora le parole dirette di Mattotti che guidano alla scoperta del processo creativo che sta dietro il risultato finale.
Già questo materiale riesce ad arricchire molto il fumetto, coinvolgendo il lettore attivamente, stuzzicandone la curiosità e offrendo la possibilità di ammirare la matita del disegnatore scevra dal colore. Il sistema utilizzato è poco invasivo e il materiale offerto appagante per quantità e interesse.
L’applicazione si presenta quindi come un modo per dare una profondità a un’opera avvicinando il lettore alla sua genesi, al suo autore, alle ispirazioni che accompagnano la sua lavorazione. Un processo che potrebbe sembrare volto a togliere la magia della lettura, ma che invece la arricchisce di contenuti, spunti, curiosità.
Così questo “Jekyll & Hyde”, che già alla sua pubblicazione su carta, nel 2002, fu una delle tappe fondamentali del fumetto italiano, vetrina delle grandi qualità di Mattotti e della sua collaborazione con Kramsky,
Abbiamo parlato di:
Jekill & Hyde – app per iPad
Jerry Kramsky, Lorenzo Mattotti
Einaudi, 2011
itunes.apple.com/it/app/lorenzo-mattotti-jekyll-hyde/id475305944?mt=8
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