Determinazione e talento sono due qualità che a Jennifer Lawrence di certo non mancano. Tanto giovane quanto amata dal pubblico e dalla critica, ha dimostrato di voler intraprendere una strada che in quel di Hollywood non è poi così ovvia: essere se stessa. In un sistema fatto di rigide regole non scritte, di dichiarazioni forzate, di diete ferree e fidanzamenti decisi a tavolino, lei ha scelto di fare e dire esattamente quello che le pare. Nessuna maschera o sorriso falso. La prende con estrema ironia quando cade andando a ritirare il suo primo Oscar come miglior attrice nel 2013, scherza e ride da David Letterman sulle foto del suo lato B e da Jay Leno racconta di quella volta in cui ha evitato le attenzioni di una spogliarellista in un locale di lap dance per anziani. Non ha paura di rivelare di essere "preoccupata" di avere i seni di diverse dimensioni o di avere la tendenza di farsi la pipì addosso quando ride troppo. Sono numerosi i siti che parlano di lei e della sua carriera, ma soprattutto che raccolgono le smorfie più buffe e assurde che la Lawrence non si risparmia di fare, neanche nelle occasioni più formali. Perché lei è così, non teme rivali, non soffre di manie di grandezza e non ha paura di perdere fascino agli occhi degli altri.
Cresciuta a Louisville, nel Kentucky, è la più piccola di due fratelli. Quando era una bambina sognava di diventare segretaria «Per anni è stata la mia grande aspirazione. Poi ho cambiato direzione: volevo diventare dottore e giravo con lo stetoscopio al collo. Visitavo chiunque mi capitasse a tiro».
Tutto cambia quando, a quattordici anni, viene notata da un fotografo a New York «ero con mia madre, ferma sul marciapiede a guardare i rap-dancer, quando un ragazzo con la macchina fotografica si avvicina e chiede il permesso di scattare una foto. "Perché no?" dice la mamma, divertita … A New York può succedere di tutto. Dopo qualche settimana mi chiamano a casa e mi propongono di fare una pubblicità. In breve, sono diventata modella, ma senza troppo entusiasmo».
La carriera come modella non dura molto, Jennifer scopre ben presto di avere una predisposizione naturale per la recitazione e decide di seguire il suo istinto.
Ha giocato a softball, hockey su prato e basket nella squadra maschile di cui suo padre era l’allenatore. Ma è stata anche per diversi anni una cheerleader.
Oggi viene definita da Rolling Stone "la più talentuosa giovane attrice di tutta l'America" e il Time la inserisce nella classifica delle 100 persone più influenti nella sezione artisti, è testimonial Miss Dior. Nonostante tutto non si è montata la testa e anche se ormai è una stella di Hollywood, per lei è ancora tutto nuovo e tutto strano, stordita e sorpresa del fatto che lei stessa possa condividere il palco o le passerelle con "gente famosa", non realizzando del tutto di essere lei stessa una famosa. Un esempio? Uno dei protagonisti de Il lato positivo era Robert De Niro. L’ultimo giorno delle riprese voleva procurarsi un autografo per il padre, ma non sapeva bene come chiederlo. «Ero nella mia casa mobile, completamente disorientata: non volevo infastidirlo». È rimasta lì seduta per un po’, in preda all’incertezza, quando improvvisamente bussano alla porta: è la segretaria di De Niro. «Ti dispiacerebbe molto autografare un paio di cose per Bob?».
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