Published on dicembre 26th, 2012 | by Alessandro Bucci
0Woking, 26 dicembre 2012 – JB ripercorre il campionato del mondo 2012 del team di Woking ponendo la lente d’ingrandimento sui fattori che hanno impedito alla scuderia britannica di ambire al titolo.
Non solo errori e mancanza di affidabilità per la McLaren in questo 2012: anche sfortuna e mancanza di ritmo. Questa, in breve, l’analisi del campione del mondo 2009 ai microfoni di Autosport.
“…la parte più difficile per noi è stata quella prima della pausa estiva, quando semplicemente non avevamo ritmo…” e Button ne sa qualcosa in più dell’ormai ex compagno di squadra Lewis Hamilton.
Se andiamo ad analizzare la striscia di risultati di JB dal Gran Premio del Bahrain a quello di Silverstone, viene facile strofinarsi gli occhi: il miglior risultato è un ottavo posto a Valencia, mentre il peggiore un diciottesimo piazzamento a Sakhir.
Ce lo ricordiamo tutti quel Button in grande affanno a Montecarlo, imprigionato nelle retrovie ed autore di un contatto con la Caterham di turno.
“…la ragione per cui non siamo stati in grado di rimanere in lotta per il titolo non sono solo i problemi di affidabilità, il ritmo in quel periodo di tempo non era abbastanza buono rispetto ai nostri concorrenti…” parole che giungono con il senno di poi, ma è difficile dare torto a Button.
Un altro aspetto interessante che emerge dalle riflessioni di Jenson è la tempistica con la quale sono accaduti i guasti tecnici al team di Woking: “…abbiamo avuto problemi di affidabilità, ma se andiamo a guardare bene, i problemi sono capitati tutti durante il fine settimana…abbiamo percorso 1400 km al test dei giovani piloti e nessuno ha lamentato problemi, quindi siamo stati un po’ sfortunati credo…”
E’ molto probabile che, senza i repentini guasti tecnici -oltre agli arci noti problemi nelle fasi di pit-stop accusati dal team inglese nel 2012- occorsi a Lewis Hamilton nelle fasi finali del campionato, il fuoriclasse anglocaraibico avrebbe potuto giocarsi il titolo mondiale sino alla fine.
Da maggio a luglio 2012 Jenson Button ha faticato molto a comprendere le gomme Pirelli, in particolare la loro gestione nell’arco del week-end. Tuttavia il campione del mondo 2009 vede un lato positivo nella questione: “…abbiamo provato cose nuove, perché ho lottato più di tutti per portare in temperatura gli pneumatici e questo non ha funzionato, ho finito solamente con il distruggere le gomme nel periodo che va da Monaco al Canada…è stato molto utile per imparare che cosa si può e che cosa non si può fare con le gomme…”
La Pirelli ha recentemente suggerito che i team si adatteranno meglio alle nuove mescole nel 2013, avendo maturato molta esperienza nel biennio 2011-2012, ma soprattutto la passata stagione dovrebbe aver consentito a tutte le squadre di compiere passi avanti importanti nella comprensione e nella gestione delle gomme.
Il 2013 si profila come un anno molto interessante per Jenson Alexander Lyons Button: la McLaren punta tutto su di lui, con l’incognita Sergio Pèrez, un pilota che per la prima volta da quando è in Formula 1, dovrà gestire una pressione e delle responsabilità da “testare” nei panni di pilota titolare.