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JERMAINE JACKSON , FRATELLO DI MICHAEL “ Volerlo rapirlo e nasconderlo all’estero”.

Creato il 11 ottobre 2011 da Madyur

Jermaine Jackson , scomoda Orazio, per dimostrare la grandezza di suo fratello “Ho costruito un monumento più incorruttibile del bronzo e più alto delle piramidi. Non morirò , gran parte di me sopravvivrà Continuerò a crescere grazie all’approvazione dei posteri”.

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Jermaine Jackson ha voluto dire la sua mentre l’attenzione dei media è concentrata sul processo a Conrad Murray il dottore accusato di essere responsabile , per incuria , della morte del re pop. Il fratello di MIchael convertito all’Islam e ribattezzato Muhammed Abdul Aziz, si dimostra il più equilibrato di una dinastia tormentata da eccessi e abusi fin dal 1968 , quando i Jackson entrarono nel mondo del pop.

“Quando da Los Angeles vidi la conferenza stampa londinese del lancio di This it , mi resi conto che qualcosa non andava” confessa il fratello in un libro appena pubblicato in Usa. Che la portata del repertorio di Michael sia monumentale è ormai cosa acclarata e aspettarsi da Jermaine una risposta esauriente sulle fragilità della star sarebbe troppo , ma il suo racconto aiuta a capire perché Jacko fosse arrivato a 50 anni geniale e indifeso , convinto che portare i bambini nella sua casa e dormirci insieme è una cosa del tutto naturale.

Jermaine parte dal processo per pedofilia “Lo ripetevo a me stesso guardandomi nello specchio. Michael è innocente al mille per cento. In auna settimana ero stato testimone della sua disintegrazione fisica. A 46 anni l’agile corpo del ballerino era diventato fragile come quello di un vecchio : camminava a fatica , il passo vacillante, lo sguardo disorientato ; era magro e macilento”.

La risoluzione del caso in via extragiudiziale lasciò ombre pesanti. Jermaine confessa “Sarei disposto a Rapirlo – ed avevo in mente un piano – e nasconderlo all’estero piuttosto che farlo marcire in carcere. Se l’America avesse crocifisso mio fratello per un crimine che non aveva perpetrato , non saremmo mai tornati”.

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Jermaine narra di una riunione in famiglia del 2009 (poche settimane prima della morte del fratello) in cui tutti si erano riuniti per festeggiare i 60 anni di nozze di Joseph e Katherine “Michael si presentò in forma smagliante e ansi si rammaricava di aver firmato un contratto per soli dieci spettacoli”. Ma Jermaine racconta anche una storia diversa “Il suo incubo incominciò dopo l’assassinio di John Lennon. Iniziò a essere terrorizzato dalla folla di fan che si accalcava intorno alla sua limousine , tremava ogni volta che vedeva uno di loro mettersi una mano in tasca. La paura diventò paranoia , e quella fu la ragione principale per la quale cercò la solitudine altrove e si mise alla ricerca di un posto isolato, lontano dalla città” scrive Jermaine su Neverland, il ranch di Michael.

Alla fine conclude su Murray “La nostra famiglia non riesce ad accettare il misterioso declino di MIchael e il fatto che un medico non avesse compreso che stava succedendo qualcosa d’irreparabile”. Ma la domanda è : la sua famiglia non si era chiesta perché un meidoc vivesse a tempo pieno e addirittura ne vegliasse il sonno?


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