Nel New Jersey dei tardi anni '50, Tommy e Frankie, amici per la pelle, vivacchiano tra furtarelli e sogni di gloria musicale: del resto al voce di Frankie incanta anche il boss Gip De Carlo. Il successo arriva con l'ingresso nella band di un nuovo elemento, Bob Gaudio, ma all'interno del gruppo mutano gli equilibri: Frankie e Bob prendono la musica molto seriamente a differenza di Tommy che con il suo atteggiamento superficiale porterà il gruppo alla rovina..
Il caro vecchio Clint, fautore del cinema classico per antonomasia ci stupisce con questo ultimo lavoro ispirato a un musical di Broadway che narra l'avventura musicale dei Four Season.
Anche se la vena malinconica per i bei tempi andati, come racconta l'eloquentissimo sguardo segnato di Frankie Valli alla reunion alla Hall of Fame, è molto forte, Eastwood firma una pellicola all'insegna della leggerezza (si può dire che le boy band non sono nate oggi) e anche dell'innovazione stilistica con i componenti della band che parlano direttamente in macchina e narrano la loro epopea, escamotage che pare venire dal musical originale e che regala alla vicenda un'alone mitico con le diverse versioni dei protagonisti. Tutti raccontano, tranne Frankie Valli che con la macchina da presa si confida solo nel finale.
Tra gangster paterni che aiutano gli aspiranti cantanti e poliziotti che chiamano per nome i ragazzi del quartiere, il regista sembra aver lasciato in disparte il suo alto senso morale che invece emerge nel senso di lealtà per gli amici che non vanno abbandonati, i debiti che vanno saldati a qualunque costo, anche a discapito della famiglia come si renderà amaramente conto Frankie. Il successo, il denaro, la famiglia niente vale la spensierata innocenza della giovinezza e Clint lo sottolinea ulteriormente riprendendo in tv se stesso agli esordi televisi.