Nasceva il 12 settembre 1913 a Oakville, Alabama. I cinegiornali dell’era fascista rendono omaggio al “negro” Owens che nei campionati universitari di atletica leggera corre i 100 metri in 10 secondi e 2 decimi. Ma saranno le Olimpiadi del ’36 a Berlino, vetrina della “razza ariana” per Hitler, a vederlo trionfare in una delle più grandi prestazioni della storia delle Olimpiadi vincendo quattro medaglie d’oro: nei 100 metri, nei 200 metri, nel salto in lungo e nella staffetta 4×100 metri.
Nelle attualità della British Pathé vediamo Owens in primo piano nel gruppo degli atleti USA in partenza per le gare. Nella rassegna di “alcune gare olimpiche” è ancora la voce delle attualità Luce a parlare della “saetta umana” e del meraviglioso tempo impiegato da Owens per divorare i cento metri.
Due curiosità: Owens scriverà nella sua autobiografia che Hitler scambiò con lui saluti di congratulazioni mentre il presidente Roosevelt non gli inviò al ritorno nemmeno un telegramma di felicitazioni. Owen indossò le scarpe realizzate da Adolf “Adi” Dassler contribuendo con i suoi trionfi a lanciare la fabbrica che dieci anni più tardi avrebbe assunto il nome di Adidas.