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Jessica Jones

Creato il 25 novembre 2015 da Paopru

La cosa che si dovrebbe sapere prima di imbattersi in Jessica Jones è che non è richiesta nessuna conoscenza o profondo interesse verso i supereroi. Benché Jessica sia un’eroina appartenente all’universo Marvel, il suo personaggio televisivo non pretende nessuno studio su chi l’ha preceduta al cinema o in TV negli ultimi otto anni. Chiunque può iniziare da zero con Jessica Jones e apprezzare i suoi 13 episodi appieno, poichè le connessioni esistenti con la serie di Daredevil e l’universo cinematografico Marvel sono questi del tutto alla mercè dell’occhio attento dei soli appassionati di supereroi.


jessica jones
Inutile riepilogare la trama, chiunque stia leggendo questo post immagino lo faccia con cognizione di causa, avendo già visto la serie e conosciuto a fondo trama e personaggi. La storia è machiavellica, con molte linee narrative intrecciate tra loro che si danno continuamente man forte rendendo lo show ricco di vicissitudini più o meno interessanti. Una bulimia di situazioni che alla lunga disorienta allontanando l’attenzione da quelle che sono le principali linee narrative.

Sono l’unico che alzava gli occhi al cielo ogni volta che Malcom il tossicomane si impadroniva della scena? E che dire dei due fratelli del piano superiore, il cui rapporto spezzato dona il giusto pretesto per riempire minuti preziosi della storia con verbose idiozie? Lo spettro del filling aleggia in più occasioni e c’è la tentazione di fare altro (tipo whatsappare) per smaltire qualche minuto di noia. La lunghezza dello show (13 episodi) è probabilmente una ingiustificata colpa. Ho avvertito un senso di affaticamento verso l’ottava puntata, quando il cambio marcia nel rapporto tra Jessica e Kilgrave mi ha non solo destabilizzato ma anche fatto storcere il naso. Una supereroina e un villain che decidono di convivere? Una mossa che ha inevitabilmente reso il personaggio di Kilgrave umano, cortese e spesso vittima. Passiamo otto puntate con Jessica a dargli la caccia, braccarlo e spesso temerlo come un virus letale per poi finire a condurre un siparietto di vita coniugale con un villain assassino vittima dei soprusi dell’eroe?

In tutta sincerità quel momento ha leso la percezione del senso di malvagità e minaccia che nutrivo nei confronti di Kilgrave, rendendo ridicole e forse giustificabili tutte le sue successive azioni. Più uccideva più lo appoggiavo nel suo folle piano, che era semplicemente quello di voler essere amato dall’unica donna a lui immune, ovvero Jessica Jones. Il personaggio di Kilgrave è quello che ho apprezzato di più, per il suo fascino e la sua predisposizione ad apprezzare uno stile di vita agiato e modaiolo, nonostante sia un eterno scontento in un mondo nel quale ogni cosa potrebbe essere semplicemente sua. Un bambino viziato con odio parentale represso che sfoga il suo narcisismo dando ordini spesso scomodi alle persone (Buttati dalla finestra! Tagliati la gola! Strozzati! Resta immobile per sempre, Ecc) e scomparendo di tanto in tanto per dare a Jessica il pretesto di macerarsi nella rabbia, nella colpa e nel wiskey.


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Jessica Jones è un’eroina al contrario, una che non salva le persone in pericolo, ma che mette in pericolo le persone che poi andrà a salvare. Tutti i personaggi che le sono gravitati intorno hanno subito attacchi. Malcom è stato indotto alla droga da Kilgrave, l’amica Patricia ha rischiato di spararsi un colpo in testa, l’avvocatessa Hogart è stata fatta a fette della sua ex fuori controllo, alcuni del gruppo “vittime di Kilgrave” hanno rischiato il suicidio per impiccagione, la giovane Hope si pianta un vetro nella giugulare e Luke Cage esplode insieme al suo bar. Se semplicemente non esistesse Jessica Jones nulla di tutto questo sarebbe accaduto. Fortunatamente Luke ha la pelle indistruttibile e il fuoco non ha minimamente scalfito la sua epidermide. E’ un omone grosso come solo Micheal Clark Duncan lo era ne Il miglio verde, ma a discapito della stazza ha un’indole buona e forse un mezzo ritardo mentale. Non è mai padrone della scena perchè non ha un atteggiamento da badass (da cazzuto figlio di puttana) ma è più una montagna indistruttibile di carne che si avvicina lentamente per farti il culo, come un bulldozer, come un carrarmato.


Probabilmente non tutti sanno che ci sono dei personaggi nello show che hanno avuto nel fumetto una propria carriera  da villain o da supereroe. Patricia Walker, la migliore amica di Jessica,  è conosciuta sulla carta come Hellcat, una agilissima e combattiva eroina dotata di elevate capacità extre-sensoriali. L’agente Simpson è meglio noto come Nuke, un uomo vittima di esperimenti di laboratorio che attiva la propria forza attraverso l’utilizzo di pillole di differente colore. Inoltre ha due cuori, una faccia tatuata a stelle e strisce e un surrogato del siero del super-soldato nelle vene. Ovviamente i personaggi sono stati aggiornati e adattati ad una realtà plausibile, ma parte delle loro abilità si sono intraviste sullo schermo. Esemplare è il momento in cui Patricia ingoia le pillole rosse di Simpson e si trasforma senza saperlo per qualche secondo in Hellcat, gioendo della sensazione di forza e potere che aveva finalmente sperimentato, dopo anni vissuti da spettatrice della carriera supereroistica dell’amica.

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Lo stile noir è un tocco di classe che rende la cornice artisticamente interessante, restando fedele a se stessa fino all’ultimo minuto del finale. Il personaggio di Jessica Jones è il personaggio più femminista della TV che abbia mai visto, perchè si autodetermina avendo una forte consapevolezza ed autonomia di sè. Ricorda Ripley di Alien o Lara Croft in Tomb Raider, e non rientra nello stereotipo della donna fragile e bisognosa di una figura maschile per sentirsi completa, ma piuttosto resta una figura androgina, avendo in se tanto i bisogni e la sensibilità femminile quanto la forza e il cinismo tipico maschile. Bello quindi il rapporto che instaura con Luke Cage, basato sul puro sesso ma senza una ricerca di protezione nella vita reale, in un ricercarsi lento ma che destruttura i fondamenti di un normale coppia.


La serie si lascia bere in un unico sorso di sano binge watching, proprio come uno shot di whisy. Giunti però ai titoli di coda, ubriachi di 650 minuti di serie, ci sentiamo tristemente soli come solo il binge watching ci fa sentire, orfani di una storia che per alcune ore ci ha catapultato in un’altra dimensione. Rivedremo sicuramente Jessica nel futuro, nella reunion supereroistica The Defenders e forse in una seconda stagione a lei dedicata, ma per ora si è meritata il giusto riposo.


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