Jesus Christ Superstar è stato un film per me fondante.
Ha definito il mio gusto musicale, ha nutrito il mio amore per il cinema, mi ha insegnato l’inglese. Il suo protagonista, Ted Neeley, è stata la mia prima vera infatuazione per un attore. I miei diari di bambina erano pieni delle sue foto e dei rari articoli che riuscivo a trovare sui giornalini, o addirittura nelle rubriche dei fotoromanzi. Non esisteva internet, non esisteva il fandom come lo conoscono i nostri figli, non c’era youtube attraverso cui rivedere il film o leggere le lyrics in sovraimpressione, non si poteva twittare o cercare le pagine facebook degli attori che tanto ce li rendono vicini al giorno d’oggi, non si organizzavano premiere cinematografiche e red carpet dove strappare una foto (e se anche ci fossero state con le macchinette di allora il risultato non sarebbe stato scontato), o un autografo.
Purtroppo la mia passione era destinata a rimanere insoddisfatta e frustrata, obbligata a nutrirsi solo degli infiniti ascolti del vinile perché, dopo aver visto al cinema il film almeno venti volte prima che lo togliessero dalle sale, non c’era ancora il videoregistratore per goderselo in cassetta! (Pensate un attimo di trasportare un adolescente di oggi a quei tempi…).
Capirete bene che quando ho saputo che Massimo Romeo Piparo rappresentava il musical a Roma per celebrare i vent’anni di repliche italiane, con protagonista lo stesso Ted Neeley, proprio lo stesso che aveva popolato i miei sogni per anni, mi è sembrato un segno del destino, una sorta di quadratura del cerchio, anche se arrivata dopo 40 anni.
In un Sistina pieno all’inverosimile ho assistito davvero ad un evento.
L’allestimento scenico scarno ed essenziale ricalca le visionarie scenografie di Jesus Christ Superstar-film (vedi il trailer) e già dall’assolo di chitarra di overture ho capito che lo spirito non sarebbe stato tradito. Sul palco assieme agli attori, posizionata in modo originale e discreto, l’orchestra di 12 elementi diretta dal maestro Emanuele Friello, assieme all’intera band dei Negrita. E’ la prima volta che una rock band italiana è protagonista di un musical e le chitarre di Drigo e Cesare “Mac” hanno davvero fatto la differenza. Con arrangiamenti personali ma rispettosi dell’originale, hanno creato una versione per il teatro degli splendidi pezzi di Webber & Rice assolutamente perfetta.
Al teatro Sistina di Roma, fino al 5 giugno potrete vivere questa intensa esperienza, da non perdere assolutamente.