Jesus Christ Superstar di M. R. Piparo

Da Bangorn @MarcoBangoSiena

Capita che qualcuno faccia un regalo di compleanno irripetibile. Non un orologio, non una maglietta, non un cd, ma un biglietto per un musical che seguo dall’infanzia, e che lo scorso anno, per varie sfighe, persi nella data di Roma. Mi mangiai le dita per mesi, visto che a interpretate Gesù ci sarebbe stato lo storico Ted Neeley.

E così mia moglie mi porta a Parma, sacrificandosi perché a lei non è mai piaciuto né il film, né la soundtrack. Questo fino a che non ha visto lo spettacolo…
Io, essendo ancora sprovvisto di ADSL, non ho avuto modo di raccogliere informazioni sugli altri interpreti, sulla regia ecc… Insomma, andavo alla cieca confidando in Ted Neeley. Nel peggiore dei casi, avrei potuto dire di aver visto lui nei panni di Gesù.
Avevo visto infatti alcuni adattamenti del musical, ed erano bruttini. E non voglio sbilanciarmi.

Ted Neeley

Le domande erano:

  • Ted, che ha più di 70 anni, come canterà?
  • Le musiche saranno adattate ai giorni nostri o manterranno lo spirito anni ’70?
  • Maddalena reggerà?

Ma soprattutto, mi chiedevo come sarebbe stato Giuda, essendo io un ammiratore dell’interpretazione di Carl Anderson.

Le mie preoccupazioni sono svanite all’istante, quando il fiorentino Feysal Bonciani ha attaccato Heaven on their Minds. Era Giuda, era un grande omaggio a Carl Anderson, fatto da un ragazzo toscano che non ha nulla da invidiare all’artista scomparso.
Chi conosce l’opera di LLyod Webber e Rice sa che Giuda ha il palcoscenico in mano, ed è lui che ci accompagna nel viaggio di quel Gesù decadente, e come ebbe da scrivere qualcuno anni fa[1], una rockstar che si avvia alla fine. Ebbene, Feysal, nonostante la giovane età, tiene il palco fino alle ultime note, con presenza e voce, confrontandosi e scontrandosi con Ted/Gesù senza cedimenti.

Un applauso continuo per questo Giuda

Notevole anche Riccardo Sinisi, un Pietro perfino superiore all’originale, e note di merito per Paride Acacia e Marco Fumarola, nei ruoli di Hannas e Caifa.

Cosa dire di Ted Neeley, invece? 71 anni suonati, ma capace ancora di cantare per ore e di non risparmiare acuti che fanno impallidire certe presunte rockstar più giovani, e di aggiungere anche l’interpretazione di una delle figure più complesse della storia e della religione.

Gethsemane da brividi, fatta da questo artista di 71

Però, dobbiamo ringraziare per tutto questo il regista Massimo Romeo Piparo che, insieme all’Orchestra del maestro Emanuele Friello, ha messo in opera questo leggendario musical con un cast completamente italiano, escludendo Neeley, e confermando che noi italiani di musica ce ne intendiamo e che il talento c’è ancora. Basterebbe poco, davvero poco…

[1] Chiedo scusa all’autore perché davvero non ricordo chi fosse e che avrei voluto citare personalmente, e anche per aver reinterpretato tale citazione.


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