“Jì truvanno a Cristo dint’ e lupine” (o anche “dint’ a la pina”) è una frase che in Lingua Napoletana si riferisce a colui che cerca il celebre pelo nell’uovo e la sua origine è legata ad una popolare leggenda.
Tradotto come “andar cercando Cristo fra i lupini o nella pigna”, significa cercare una cosa difficile da trovare, probabilmente pure inutile e anche cercar pretesti, essere pignolo. La seconda locuzione (pina) sembra esser quella primitiva, mentre la prima (lupine) è solo un’alterazione dovuta all’unione tra l’articolo e il sostantivo “pina” (pigna), molto più probabile dato che i pinoli in essa contenuti presentano spesso un ciuffetto di cinque peli, che viene chiamato “manina di Cristo”. Questa espressione richiamerebbe la ricerca della manina, operazione lunga e noiosa che non sempre si conclude positivamente, infatti spesso capita che i contenitori della pigna siano vuoti di pinoli e dunque tutta la fatica si riveli inutile. Da qui potrebbe derivare anche il termine “pignoleria” di cui è sinonimo.
Ritornando alla leggenda a cui fa riferimento l’espressione, si narra che durante la fuga in Egitto, la Vergine Maria per ringraziare l’albero di pino che l’aveva aiutata a nascondere Gesù Bambino, fece in modo che all’interno della pigna i suoi embrioni (pinoli) prendessero la forma della mano del Bambino, negando invece questo privilegio alla pianta di lupino (leguminosa che presenta frutti gialli che vengono poi bolliti e salati) che le aveva rifiutato l’aiuto. Per questo nel pinolo, considerato alimento sacro, chi volesse cercare Cristo troverebbe almeno la mano, mentre sarebbe inutile cercarlo nei lupini.
Il napoletano, divenuta a tutti gli effetti una lingua, è ricco di detti e di proverbi, nonostante questa leggenda non sia molto diffusa non v’è anziano popolano partenopeo che non sia a conoscenza della manina di Cristo.