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Jodhpur

Da Matteo Picchianti @Matteod612

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Jodhpur è l’India che mi immaginavo prima di conoscere l’India.

Accogliente, gentile, curiosa. Una piccola oasi. Arriviamo in pieno monsone, prendiamo quindi un tuk tuk (60 rupie) dalla stazione fino alla guest house.

L’alloggio è la Yogi Guest House ( www.yogiguesthouse.com ), assolutamente consigliata per la posizione (subito sotto il Mehrangarh Fort e per la stupenda terrazza panoramica) un po’ meno consigliata per i prezzi un po’ sopra la media e per l’umidità delle stanze!

Le strade celesti della città sono un richiamo troppo forte e quindi, monsone o no, usciamo per perderci in giro. Dopo un giro d’obbligo alla torre dell’orologio e al mercato (per gran parte coperto….quindi particolarmente apprezzato durante le forti piogge) iniziamo ad allontanarci dal centro camminando senza meta, inoltrandoci nei quartieri meno battuti dai turisti e di conseguenza iniziando ad attirare la curiosità degli abitanti che fanno a gara a fermarci per parlarci e conoscerci e con nostra grande sorpresa senza nessun secondo fine (purtroppo dopo un po’ che sei in India dubiti sempre che ci sia un secondo fine!)

Decidiamo di accettare l’invito di un professore di matematica (almeno così ci sembra di aver capito) a prendere un thè a casa sua; una bellissima esperienza, ci mostra fiero ogni stanza fino alla bellissima terrazza sul tetto. Restiamo con lui circa 1 ora  in attesa che torni il figlio da scuola, il quale parla un ottimo inglese (o almeno decisamente migliore di quello del padre!) e con lui staremo l’intera giornata scoprendo posti stupendi della città. Un luogo che assolutamente è da visitare e che con mia grande sorpresa non è preso d’assalto da turisti sono i laghi Padamsar e Ranisar Talab, delle autentiche oasi di pace con una vista meravigliosa sul Mehrangarh Fort (perché nonostante sia una città stupenda, Jodhpur, non si salva certo dal caos dei clacson dei tuk tuk!).

Proprio il Mehrangarh Fort è la meta del giorno successivo; in assoluto una delle fortezze più belle del Rajasthan, sicuramente quella meglio conservata ed organizzata. Il costo di entrata è di 250 rupie compresa l’audio-guida + 50 per la macchina fotografica. All’interno tutto è ben curato, le spiegazioni molto utili e per finire, la vista vale da sola il prezzo del biglietto d’entrata!

Per quanto riguarda i ristoranti, ho cenato entrambe le sere a casa di un signore del posto, proprio ai piedi della scalinata che porta al Forte, impossibile non notarlo. Questo signore sta tutto il giorno seduto fuori dalla propria casa con un enorme raccoglitore di monete e banconote; incuriosito inizio a parlarci e mi racconta della propria collezione di monete ( non è il primo indiano che mi racconta della propria passione nel collezionare monete, meglio se euro o dollari), una passione vera questa volta, ha centinaia di pezzi da tutto il mondo e mi accordo con lui per 2 cene in cambio di una banconota da 5 euro, mancante nella sua collezione. Il cibo non e’ il massimo e i problemi intestinali dei giorni seguenti sono li a confermarmelo ma l’atmosfera è molto accogliente, la vista stupenda e tutta la situazione ti fa’ sentire completamente integrato.

A Jodhpur cenare sui terrazzi è veramente un obbligo, cercate di non arrivare troppo tardi, magari appena prima del tramonto, e godetevi oltre alla splendida vista sul Forte, i bambini che corrono da un tetto all’altro tenendo in mano degli aquiloni, è qualcosa che vi porterete nel cuore per il resto del viaggio.

La mattina seguente ripartiamo alla volta di Jaipur, consapevoli che trovare un’altra Jodhpur sarà veramente molto difficile.

Altre foto di Jodhpur qua:

http://blogdelviaggiatore.wordpress.com/photo-gallery-jodhpur/


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