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Il suo compleanno è il 19 novembre, ma noi cominciamo a festeggiarla adesso... perchè? Perchè Jodie Foster, al traguardo del mezzo secolo, è l'attrice 'moderna' che a nostro modestissimo parere ha meglio omaggiato il Cinema in tutti i suoi aspetti: l'abbiamo vista crescere (letteralmente) dietro la macchina da presa, l'abbiamo ammirata in ruoli sempre diversi a seconda delle stagioni della sua (e nostra) vita, l'abbiamo seguita in ogni sua trasformazione artistica. Sì, Jodie ci piace parecchio, non l'abbiamo mai nascosto... non sarà una 'moral guidance' (come ha fatto con Clint Eastwood il settimanale FilmTv), ma per noi rappresenta la bravura, la professionalità, l'incarnazione per un lavoro che fin da subito le è entrato dentro. Jodie è una perfetta 'macchina per recitare'. E noi la ricordiamo con i suoi film, che ci hanno accompagnato per mano. Crescendo insieme a lei.
SOTTO ACCUSA (The accused, USA 1988) di Jonathan Kaplan
A vederlo oggi nessuno si scandalizzerebbe più. In un'epoca 'anestetizzata' dai media e dal qualunquismo della gente, sempre più egoista e chiusa in se stessa, la notizia di una ragazza violentata su un flipper non riempirebbe nemmeno la quarta pagina di un giornale. Eppure, sembra incredibile, circa un quarto di secolo fa questo film 'scombinò' molte coscienze, provocando dibattiti su dibattiti nell'America bacchettona, benpensante e profondamente 'reaganiana' degli anni'80.
Sotto accusa è, semplicemente, la cronaca di uno stupro e la lotta di una persona 'normale' che cerca di far valere in tutte le sedi la propria dignità di donna e di essere umano nel difficile contesto storico appena descritto, intriso di ipocrisia e ignobile maschilismo. Ho detto persona 'normale' non a caso: Sarah Tobias, infatti, non è affatto una 'santarellina', ma una giovane donna con tanti problemi, tanti difetti, per niente simpatica e un anche un tantino sfigata. E' una donna che non piace allo spettatore, e non fa nulla per farsi piacere. Volutamente.
Il regista ci pone di fronte alla terribile sequenza dello stupro, dimostrandoci che si tratta di un atto bestiale e inconcepibile, assolutamente non giustificabile, indipendentemente dalle qualità morali della vittima. Jodie Foster inaugura così la sua carrellata di personaggi femminili 'memorabili', contraddistinti da grande coraggio, furiosa determinazione e immensa solitudine. La performance di Jodie va ben oltre il suo primo Oscar: la sua Sarah Tobias è una figura che ci resta scolpita nella mente, che cattura il nostro sguardo e il nostro cuore, capace di offuscare chiunque, perfino i suoi violentatori che restano sempre in secondo piano perfino nell'interminabile scena-madre...
Film imperfetto, eppure ancora disturbante. All'epoca fu censurato e tagliato nei passaggi televisivi, oggi praticamente assenti. Jodie appare radiosa e 'selvaggia', dolente e ribelle. Questo film la catapultò nell'olimpo di Hollywood, dal quale non verrà però stritolata. Esattamente come la sua Sarah .
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