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Joe Manganiello ci parla di teatro, sobrietà & Alcide

Creato il 23 settembre 2013 da Todo90
 

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The Courant ha una nuova interessante intervista con Joe Manganiello con anticipo sul suo ruolo principale in A Streetcar Named Desire al Yale Rep che inizia settimana prossima. Nell’articolo parla candidamente di come i suoi genitori hanno vissuto la sua scelta di intraprendere questa carriera, come la sobrietà l’ha aiutato ad essere un attore migliore, i suoi altri progetti lavorativi, e la sua tristezza riguardante il fatto che Alcide sia diventato un personaggio “sprecato” – cosa di cui ci siamo lamentati molte volte qui.
Per quanto riguarda “True Blood”, che ricominceranno a girare a gennaio, Manganiello dice di essere deluso che il suo personaggio “sia diventato uno spreco. E’ stato come, ‘Oh, cerchiamo qualcosa per lui e inseriamolo nella trama anche se non ha nulla a che fare con il resto dello show. Ha iniziato ad essere come una lotta. Del tipo, non ho intenzione di ringhiare in ogni singola scena. Lasciatemi superare una sera. Ringhierò nella prossima. E’ diventato una sorta di baratto tra togliere la maglietta e ringhiare. Non mi sto lamentando. Ma ora sto lavorando con delle persone fantastiche e sto tornando ad essere un attore che può recitare ogni giorno.”
Manganiello ha iniziato a darsi da fare creando altri progetti per sé stesso: sta girando un documentario e promuovendo alcuni progetti cinematografici tramite una compagnia che ha creato con suo fratello più giovane, Nicholas. La compagnia ha commissionato tre copioni: un remake di un film indiano, un altro che si basa su trattato scritto da Manganiello e un terzo che si ispira ad un libro.
Traduzione Giulia Pellegrino

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