Johannes Vermeer, La stradina
Oggi vorrei fare un omaggio al vecchio Continente, l'Europa, culla dell’arte e patrimonio di esperienze tanto differenti quanto uniche. Non c’è tendenza artistica, infatti, che non sia partita da uno dei territori europei o non abbia dialogato con essi. A testimonianza di quanto cultura e creatività abbiano rappresentato la vera anima, oggi un po’ trascurata, di questa parte di mondo.E lo voglio fare parlando di un quadro in particolare e di un' artista che ha segnato la modernità nella storia dell'arte. Mi riferisco a La stradina di Johannes Vermeer. Così parla di lui Van Gogh:Conosci un pittore di nome Jan Ven der Meer? Ha dipinto una signora olandese, bella, molto distinta, che è incinta. La tavolozza di questo strano artista comprende l’azzurro, il giallo limone, il grigio perla, il nero e il bianco. E’ vero che nei quadri che ha dipinto si può trovare l’intera gamma dei colori; ma riunire il giallo limone, l’azzurro spento e il grigio chiaro è in lui caratteristico, come in Velázquez armonizzare il nero, il bianco, il grigio e il rosa… Gli olandesi non avevano immaginazione ma avevano un gusto straordinario e un senso infallibile della composizione. V. Van Gogh, Lettera a Emile Bernard, 1887Johannes Vermeer, veduta di Delft
Johannes Vermeer, figlio del tessitore e mercante d’arte Reyner, e di Digna Baltens, fu battezzato nella Nieuwe Kerk di Delft il 31 ottobre 1632. Alla morte di Reyner, nel 1652, Johannes ereditò l’attività paterna, e l’anno successivo, nel 1653, si iscrisse come maestro pittore alla Corporazione di San Luca. Rimangono purtroppo sconosciute le vicende della formazione artistica del pittore, il cui apprendistato dovette comunque cominciare prima del 1650. Estremamente vaghi e lacunosi sono anche i dati riguardanti i suoi rapporti con altri artisti. Leonard Bramer (1596-1674) fu testimone di nozze al suo matrimonio con Catharina Bolnes nell’aprile del 1653, dopo la sua conversione al cattolicesimo, e Gerard Ter Borch (1617-1681) firmò insieme a lui un documento nello stesso anno.Johannes Vermeer, ragazza con l'orecchino di perla
Tuttavia non è noto quale tipo di rapporti Vermeer abbia intrattenuto con questi artisti, benché siano documentati numerosi contatti di Bramer con la famiglia Vermeer intorno alla metà del secolo. Arnold Bon, in un poema del 1667, affermò che Vermeer era stato allievo di Carel Fabritius (1622-1654), ma nessun documento ha sinora confermato quest’affermazione. Un ruolo importante negli esordi di Vermeer giocò forse la collezione di quadri della scuola di Utrecht di Maria Thins, sua suocera e parente lontana del pittore Abraham Bloemaert, in quanto le sue prime opere appaiono piuttosto lontane dalle tradizioni stilistiche di Delft. Dopo un primo periodo dedicato alla pittura di soggetto biblico e mitologico, Vermeer si dedicò, poco prima del 1660 alle scene di genere, forse influenzato dall’arrivo in città di Pieter de Hooch nel 1654 e di Jan Steen l’anno successivo. La sua particolare interpretazione di temi ben consolidati nella tradizione pittorica olandese, lo portò ben presto a divenire uno dei pittori più stimati e ricercati della città. Malgrado il silenzio documentario, verso il 1660 Vermeer dovette raggiungere una discreta fama e reputazione, se nel 1662-1663 gli furono attribuite mansioni direttive nella Corporazione di San Luca. In seguito all’invasione dell’Olanda da parte del francese Luigi XIV, e alla conseguente crisi economica, il pittore, che morirà tre anni dopo, subì un grave rovescio di fortuna, lasciando alla moglie e ai dieci figli minorenni pesanti debiti.Johannes Vermeer, fanciulla con cappello rosso
Il carattere specifico dei quadri di Vermeer e dei suoi contemporanei riflette la cultura medio-borghese dell'Olanda del XVII secolo. I soggetti casalinghi e il forte senso di realismo caratteristico del loro stile, affascinava i collezionisti privati dell'epoca, per lo più mercanti, panettieri, birrai, che esponevano i quadri nelle loro abitazioni chiedendo sempre nuovi soggetti.Si tratta di una pittura intima e ricca di sfumature che affronta per lo più temi incentrati sul privato. La famiglia, i gesti e i momenti della vita quotidiana, la lettura e la scrittura (soprattutto la corrispondenza privata), il corteggiamento, la musica e lo studio della scienza, e poi le vedute della città, gli squarci di un mondo silente e operoso, luminosi di ironia e di assorta tenerezza.E proprio in questo sta la grandezza di Vermeer: rappresentare la normalità, la quotidianità, in maniera estremamente realistica, restituendoci la luce, i colori, l'atmosfera del suo tempo. Elevando ad opere d'arte assolute, soggetti banali, semplici scorci di vita.