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John dies at the end

Creato il 05 febbraio 2013 da Beatrixkiddo
JOHN DIES AT THE END
Regia: Don Coscarelli
Interpreti: Paul Giamatti, Chase Williamson, Rob Mayes
L'influenza imperante in casa ha fatto saltare il carnevale, quindi ho finalmente colto l'occasione, questo fine settimana, per guardare l'osannatissimo "John dies at the end".Tratto da un libro, a sua volta nato come blog-novel, di David Wong, fortemente voluto da Paul Giamatti, tra i miei attori preferiti, che figura come produttore, diretto da un regista di culto (di cui ammetto di non aver visto le precedenti opere) "John dies at the end" è....ecco...cos'è davvero?? Qui si parla, anzi si sproloquia, di uno dei film forse meno catalogabili della storia.In "John dies at the end" c'è dentro tutto ed il contrario di tutto.Una droga , la "salsa di soia" che promette esperienze extra corporee (ma non fa più tornare umani), un pusher giamaicano chiamato Robert Marley (!!), mostri di carne, mondi paralleli, hot dog usati come telefonini, schifosi mostri striscianti, predicatori, cani che guidano l'automobile, porte magiche...no, no, sono decisamente troppo vecchia per questa roba, eccola la cruda verità che mi è apparsa, chiara e limpida dopo il primo quarto d'ora...
JOHN DIES AT THE END Però debbo ammetterlo, dopo l'iniziale, e comprensibile, smarrimento, è stato come salire sulle montagne russe, o se preferite entrare nella casa degli orrori al luna park, basta lasciarsi andare un pochino e ci si diverte pure. Formalmente curatissimo, interpretato da Chase Williamson e Rob Mayers che non si capisce bene se ci sono o ci fanno, con un Paul Giamatti a cui Coscarelli ha regalato un ruolo perfetto, ed un Clancy Brown strepitoso nei panni del dottor Marconi, "John dies at the end" alla fine non è nulla più di un ottovolante cinematografico sconclusionato eppure intelligentissimo, i suoi non sono spaventi gratuiti, straniante ed irresistibile che infrange tutte le regole scritte fino ad ora.Coscarelli, che ripeto, dirige benissimo, pare un Cronenberg o un Lynch sotto acido, inserisce citazioni a profusione. Ogni tanto in questo marasma ci si perde un pò, non bisogna mai spegnere il cervello durante la visione, ma Coscarelli, debbo ammetterlo lascia lo spettatore tra lo sconcertato ed il piacevolmente soddisfatto.Tra "Quella casa nel bosco" ed "il pasto nudo" quindi, "John dies at the end" è un prodotto decisamente sorprendente, non per tutti e che in Italia non uscirà mai. 

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