David Cornwell si divertiva con il suo doppio lavoro.. Anche se qualche volta doveva fare qualche acrobazia… Appena entrato in diplomazia l’avevano subito spedito a Bonn, Secondo segretario dell’Ambasciata Inglese… Si sa, attorno alle ambasciate spesso fiorisce un’aria misteriosa di spionaggio, di avventure, di servizi segreti a cui il giovane funzionario non era rimasto insensibile… E a quel mondo si era ispirato per cominciare a scrivere i suoi romanzi… una specie di
Non era passato molto tempo da quella sera quando Le Carrè si trovò a fare lo scrittore a tempo pieno… In effetti quello che ogni tanto si dice delle ambasciate qualche volta è vero… il suo nome era finito in una lista di agenti del controspionaggio inglese che i sovietici stavano ora esaminando con molta attenzione… David Cornwell come diplomatico e come agente era bruciato…
Certo che neanche nelle più pazzesche fantasie dei suoi romanzi avrebbe potuto immaginare una cosa simile… Era finito nel più grave di tutti gli scandali che mai si era abbattuto sul servizio segreto
Fu nel 1963 che anche per Philby arrivò la resa dei conti, ma prima che lo potessero arrestare era già nell’Unione sovietica, dove per molto tempo lo trattarono piuttosto male, togliendogli persino il grado di Colonnello che si era guadagnato in tutti quegli anni di spionaggio..
L’uscita di Le Carrè dai servizi era stata dunque inevitabile, una volta scoperto il suo nome e la sua attività… Ma c’è da dire che se non fosse stato per Kim Philby, non avremmo mai avuto ”La Talpa” e gli altri romanzi che compongono la “Trilogia di Smiley”,” l’Onorevole scolaro” e ”Tutti gli uomini di Smiley”… George Smiley è l’antieroe per eccellenza, l’ uomo solo, un po’ disordinato, lento nel passo e con un inizio di pinguedine… Ma un cacciatore di spie come non ce ne sono altri, che costringe l’ M16 a richiamarlo in servizio perché solo lui è capace di cogliere ogni più piccolo indizio e rielaborarlo fino a scoprire il suo Philby… Che nel romanzo si chiama Gerald, e come la vera spia occupa una posizione chiave e sembra l’ultimo dei sospettabili…Ma Smiley riuscirà a smascherarlo nel momento stesso che scoprirà dolorosamente il tradimento di sua moglie. Ce ne è voluto di coraggio a costruire una figura simile di uomo qualunque quando imperava oo7 con il corpo scolpito, i successi, le donne e la vita facile… Eppure Smiley fu un personaggio eccezionale perché non c’era solo l’autore a identificarsi in George Smiley, ma tutti coloro che si sentivano un pò sconfitti e facevano fatica a vivere. Il cinema si era già appropriato di “Chiamata per il morto” e “Lo specchio delle Spie”. Alec Guiness in televisione si identificò talmente con Smiley da sorprendere perfino Le Carrè… Aveva capito anche le sfumature del personaggio che erano sfuggite al suo autore… Poi diventò difficile tenere a mente tutte le opere di le Carrè che diventarono film… La Tamburina, Il Sarto di Panama, The Constant Gardner… Perfino Sean Connery, che una volta era stato OO7, il contrappunto di Smiley, si sentì onorato di partecipare a “La Casa Russia”, un altro dei film tratti da un romanzo di Le Carrè! Di recente anche “La Talpa” è diventato un film… Tre nomination agli Oscar … E un gran successo di botteghino e di pubblico.
Blunt tutto sommato se l’era cavata meglio di tutti. Quando nel 1964 scoprirono la sua attività lui aveva una fama così grande come critico d’arte a livello internazionale che preferirono non fare scandali… Anche perché era stato così vicino alla Regina mentre le curava religiosamente il suo patrimonio artistico… Si disse pure che aveva in mano documenti compromettenti sulle simpatie un po’ naziste dell’ex re Edoardo… Forse era meglio mettere tutto a tacere… Ma la Thatcher, signora di ferro, dritta come un fuso, 15 anni dopo, di tutti quei silenzi non ne volle sapere e lo denunciò all’opinione pubblica… Fu forse la peggiore amarezza per Blunt … Morì qualche anno dopo ma non si fece mai un giorno di carcere.
John Le Carrè è uomo di storie inesauribili, però dopo la fine della Gerra Fredda sembra che non voglia più ricordare quegli anni… Ma chissà che un giorno non si decida a parlarci di Anthony Blunt, forse la figura più ambigua e più interessante di tutti e 5 le spie di Cambridge!
Le Carrè nella saga di Smiley non parla dei suoi pranzi, ma è fin troppo ovvio che George, così solo e poco pratico delle cose di tutti i giorni, andasse a mangiare in qualche tavola calda o in qualche birreria di Londra dove fra i cibi pronti non manca mai un piatto della più consolidata tradizione inglese:
CORNISH PASTRY
INGREDIENTI per 4 persone
PER LA PASTA: 225 grammi di farina, 100 grammi di burro, acqua q.b.,un pizzico di sale.
PER IL RIPIENO: 1 patata tagliata a cubetti, 1 cipolla tritata, 250 grammi di controfiletto di manzo, tagliato a cubetti di un centimetro.
PREPARAZIONE: preparate la pasta mettendo la farina in una ciotola,aggiungendo il burro tagliato a pezzetti e il sale. Mescolate bene con le mani amalgamando burro e farina come a formare delle briciole di pane. Aggiungete l’acqua,circa due cucchiai e impastate il tutto con una spatola di metallo,sin quando la pasta non sia abbastanza soda. Fatene una palla e fatela riposare in frigo per circa mezz’ora. Passato questo tempo mettetela su una spianatora, dividetela in quattro pezzi che stenderete sino a raggiungere per ciascuno l’altezza di circa 1/2 cm. Ogni cerchio dovrà avere un diametro di circa 16 cm. al centro dei quali metterete qualche cucchiaiata di carne, la cipolla tritata e la patata a cubetti. Bagnate con un pò d’acqua i bordi della pasta e uniteli in modo da formare delle mezze lune a cui schiaccerete bene il bordo aiutandovi con una forchetta. Appoggiate le pastries su una teglia e fatele cuocere in forno caldo a 190°C per circa 40 minuti. Si mangiano sia calde che fredde.