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John Ruskin, Pisa, 21 maggio

Da Paolorossi

Pisa, mercoledì 21 maggio

[...]

sono alfine riuscito a copiare un affresco di Giotto; il disegno che ho eseguito ha per me un valore inestimabile: è proprio giottesco, non v'è dubbio. Inoltre, mentre attendevo a questo lavoro, ho appreso un'infinità di cose; solo che ho impiegato un tempo enorme per condurlo a termine. Sono continuamente lacerato da esigenze contrastanti: poiché le costruzioni fatiscenti non si contano più, ed il patrimonio artistico va ormai scomparendo, vorrei disegnare tutti gli edifici e studiare ogni singolo dipinto, ma è un sogno impossibile.

Conosci quel magnifico palazzo antico in laterizio (Palazzo Agostini) sul Lungarno. Ebbene, è ormai prossimo alla fine. Hanno praticato un grosso buco proprio nel mezzo per fissarvi lo stemma di un console, raffigurante un leone fulvo ed un gallo paglierino; poi ne hanno fatto un altro in basso, per sistemarvi l'insegna di un soldato che monta un cavallo rampante, con l'iscrizione: "Caffè dell'Ussaro", etc.. Non contenti, hanno demolito completamente il piano superiore, per erigere al suo posto un muro imbiancato a calce, indi hanno coronato l'opera tappando una finestra con i mattoni. E' proprio in seguito a tutti questi lavori che l'intero edificio è andato in rovina: si sono aperte ovunque crepe spaventose, per non parlare delle protuberanze e degli archi lesionati. Non resisterà certo a lungo, e possiamo solo sperare che crolli in testa a gran parte di costoro...per rendere la pariglia. Comunque, la sua fine è imminente.

[...]

( John Ruskin, Diario italiano, 1840-1841 )

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