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Sì, perché ben 59 anni fa, nasceva quella che è stata un'icona degli anni '80 e '90, che dopo i successi di pellicole come Pulp Fiction o Senti chi parla, si è lasciato un po' andare tra cibo e scandali privati...
Così ho deciso di celebrarlo con un film che ne ha sancito il ritorno, in abiti non convenzionali, nel magico mondo del musical!
Sì, perché John Travolta non è solo Grease e Staying Alive, è anche Hairspray!
Partiamo dalla trama.
Baltimora, anni 1962. Il nostro John veste le ingombranti vesti di Edna Turnblad, casalinga agorafobica, sposata con l'affascinante e un po' imbranato Wilburn (Christopher Walken) e madre di Tracy, anch'essa giusto un po' in sovrappeso.
La storia inizia quando Tracy, decide di partecipare ai casting per entrare a far parte del Corny Collins Show, programma televisivo che impazza in città, dove ragazzi e ragazze ballano e cantano al ritmo del beat anni '60, capitani dal rubacuori Link (Zac Efron) e dalla classica perfida Amber. La madre di lei, Velma (l'altrettanto arcigna e magra Michelle Pfeiffer), dirige baracca e burattini nella speranza di vedere trionfare la figlia come star dello show e come reginetta della città.
Tracy, grazie ad un maestro d'eccezione come l'amico di colore Seaweed, sbaraglia la concorrenza e riesce ad entrare nel cast e avvicinarsi al suo idolo, mettendo in discussione la superiorità di Amber per la sua splendida voce.
Non va dimenticato, però, che ci si trova nel retrogrado e razzista sud, e infatti una volta al mese, viene organizzato il Negro Day, in cui ragazzi e ragazze di colore diventano i protagonisti dello show. Ma proprio perché Velma e gli altri dirigenti si sentono minacciati dal successo del Negro Day, questo viene chiuso, scatenando proteste e sommosse che vedono Tracy e Edna in prima linea per rivendicare i diritti di amici e conoscenti.
Tralasciando la trama che è di per sé già interessante mostrando il classico scontro tra generazioni e soprattutto tra stereotipi in età scolare, il bello di Hairspray sta non solo nel vedere la bellezza del grasso (così come recita il fantastico sottotitolo italiano "Grasso è bello") ma nelle musiche.
Divertenti, un po' retrò, e scatenate, le canzoni che compongono la colonna sonora sono un invito a lasciarsi andare e a ballare!
Ecco quindi che tra i protagonisti si staglia il nostro John, e non solo per la mole che lo circonda (per calarsi nei panni di Edna ha dovuto indossare una panciera di 100 chili), ma per la caratterizzazione del suo personaggio. Visto che già in teatro Edna era interpretata da drag queen, Travolta non fa altro che omaggiare la tradizione rendendosi buffo, adorabile e quanto mai credibile come madre protettiva e chiusa in se stessa che trova la forza di lasciarsi andare spinta dall'irrefrenabile energia della figlia.
Tracy scuote la madre con la sua voglia di emergere nonostante il fisico non certo da pin up, grazie alle amicizie in cui il colore della pelle non centra, grazie ad una scatenata voglia di emergere. Travolta riesce così ad oscurare la stella di Zac Efron, che in Italia -ovviamente- lo aveva scalzato dal primo piano della locandina, proprio perché rispolvera con classe il suo passato di ballerino e cantante formidabile di Grease.
Il film non si regge solo sulle sue possenti spalle, certo, la vera protagonista resta Tracy/Nikki Blonsky con la sua splendida voce, ma il nostro festeggiato grazie al suo destreggiarsi con classe con i chili di troppo dà una mano alla riuscita del film.
Colorato, divertente e assolutamente immerso in quei pazzi anni '60, Hairspray non è solo un bel musical ma è anche un bel film che ha riportato l'attore alle sue origini!
Quale modo migliore di rendergli omaggio, quindi?
Come me, hanno deciso di celebrare il John Travolta Day:
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La fabbrica dei sogni
Bradipo
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