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John Wick

Creato il 06 novembre 2015 da Jeanjacques
John Wick
Penso di poter dire di essere una persona molto tranquilla. Certo, ho fatto le mie minchiate da adolescenze acefalo, ma potevano riassumersi perlopiù in una gara di rutti in mezzo alla piazza del mio paesino, con tanto di vecchietti che scuotendo la testa se ne andavano mormorando "I giovani d'oggi...", ma oltre un certo limite non mi sono mai spinto. E anche sul discorso della violenza non ho mai dato prova di me, un po' perché non mi si è quasi mai presentata occasione e soprattutto perché alla violenza fisica ho sempre preferito quella delle parole. Almeno nella realtà. Perché comunque, come tutti gli esseri umani, ho i miei momenti di rabbia e devo sfogarla in qualche maniera. Alcuni fanno boxe, altri si sbronzano in disco... io guardo film. Film tamarrissimi, con gente che si mena e braccia che fanno crack nei momenti opportuni. E' per questo che alle volte me ne esco con apprezzamenti verso robaccia come 300 (Snyder, mio amato Snyder!), The expendables 2 e Shoot 'em up, perché per me si tratta di una valvola di sfogo. Non per nulla, in molti mi hanno fatto notare come i miei film preferiti siano anche delle pellicole piuttosto violente - ed anche le storie che scrivo, ma qui si sfocia nell'onanismo - perché trovo che la violenza, se trattata di conseguenza, possa avere una sua bellezza. Nella finzione, almeno. Poi diciamocelo, papale papale, ogni tanto una bella tamarrata ti aiuta a preservare la sanità mentale.

Il viziato figlio di un capo della mafia russa ha una cattiva idea: entrare in casa di un certo John Wick, rubargli la macchina e, nel mentre, ammazzargli il cane, ultimo regalo della defunta moglie. Quello che non sapeva è che John Wick è un ex killer della mafia, ritiratosi nella speranza di avere una vita normale, e che ora deve vedersi dalla sua vendetta...

A riprova che sono un povero pirla una persona dai gusti assurdi, sta il fatto che io ami le regie patinatissime ma anche le coattate che indignerebbero lo spettatore medio della Maggica. John Wick quindi si mostra come un prodotto che non potevo assolutamente perdermi perché è il perfetto connubio fra queste due caratteristiche, poiché è un film action fatto e finito, di quelli così burini che l'etichetta del prezzo sul dvd è stata attaccata direttamente col testosterone, ma offre anche una cura nella fotografia e nella regia davvero insolita. Era una cosa di cui avevo sentito parlare più volte, ma ho dovuto vedere il film per capire quali erano i veri livelli. E specifico, non stiamo parlando di nulla di trascendentale, non si sta a fa' Kubrick, però rispetto a quello che è l'andazzo medio dei prodotti di questo stampo la cosa lascia davvero destabilizzati. Ma la cosa forse doveva apparire naturale perché, come si può desumere dalla sinossi, la sceneggiatura di David Kolstadnon non offre chissà quale trama innovativa (anche se c'è una battuta fighissima che fa: "Lo chiamavano Baba Yaga, l'uomo nero... perché se c'era un problema, lui era quello che uccideva il fottutissimo uomo nero") quindi da qualche parte si doveva andare a parare per attirare l'attenzione, e a questo guro lo fanno in una maniera quasi inaspettata. Certo, ci sono anche delle belle coreografie (ripeto, belle, ma nulla che faccia gridare al miracolo come il resto), però è proprio l'operato dei registi Chad Stahelski e David Leich la cosa che più mi ha colpito, il modo di gestire le scene, come hanno posizionato la macchina da presa in alcuni punti e alcune soluzioni di montaggio che hanno reso la varie battaglie molto chiare e per nulla confusionarie. Un compito ben fatto, che con qualche sforzo poteva diventare davvero qualcosa di più, ma che riesce lo stesso a imprimersi nella memoria per quello che vale, godendo poi di un ritmo assassino che fa scorrere i minuti con una piacevole velocità. Strano poi vedere come tutto sia legato allo stile, come ogni cosa alla fine faccia atmosfera - i vestiti del protagonista, così come i suoi tatuaggi, i luoghi che frequenta e anche l'idea della moneta usata nell'ambiente - e anche le scene più violente appaiano deviantemente cool, cosa che se inizialmente intrippa alla lunga impedisce alla pellicola di essere carne o pesce. Perché è troppo raffinata per essere un semplice film d'azione ma è anche troppo fracassona per analizzare bene le tematiche che offre al proprio inizio. Molto semplicemente, io tergiverso il problema e dico che è una semplice storia narrata per il piacere di raccontare, come scriveva Chaucher alla fine de I racconti di Canterbury - oltre che un tentativo di rilanciare la carriera di Keanu Reeves, così come TMNT doveva fare lo stesso con quella di Megan Fox - e nel farlo mi godo lo spettacolo. Mi godo la storia che racconta di caduta, vendetta - da qui la mia idea che le storie di questo tipo abbiano molta presa perché tutti vogliono vendicarsi di qualcosa, ma hanno paura delle ripercussioni legali per farlo - e rinascita di un uomo che cerca di lasciarsi il proprio triste passato alle spalle, anche se questo ritorna sempre a fargli bubusettete quando meno se l'aspetta, cosa che in maniera molto più ordinaria credo sia successo a quasi ognuno di noi. Ma anche un film che nel suo essere innocuo, mantiene attiva la nostra parte più animale, ricordandoci però che stiamo sempre vedendo un film. Perché c'è più cinema qui che in molti altre uscite estive medie, questo è indubbio. Anche se non mi spiego come mai a Alfie Allen debbano fare interpretare personaggi dalle sorti così misere - e John Leguizamo lo fanno recitare così poco come ripicca per essere apparso in What do you mean?

Confermato un secondo capitolo, sempre capitanato dal medesimo tea, creativo. Inutile dire che voglio vederlo al più presto!Voto: 

John Wick
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