Ha preso il via ieri 19 novembre nel palasport di Rimini il tour di Lorenzo Cherubini – in arte Jovanotti – che durerà dieci giorni.
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“Lorenzo nei Palasport”: questo il nome del tour autunnale del cantante italiano, che girerà per il nostro Paese con date a Livorno, Milano e Torino, spostandosi anche in altre città d’Europa. Lo show non ha niente a che fare con “Lorenzo negli stadi”, il tour estivo che è stato un vero e proprio trionfo. La durata è di due ore e mezza e le canzoni circa trenta, tra cui alcuni dei più grandi successi di Jovanotti (come Mi fido di te, L’ombelico del mondo e Il più grande spettacolo dopo il Big Bang). Il concerto è stato progettato apposta per i palazzetti ed è uno dei più autobiografici per Lorenzo.
“Il mio pubblico – spiega – è diventato così vario che a volte è difficile da gestire, va dai bambini ai nonni. Non è che io voglia accontentare tutti, ma quando costruisci uno spettacolo ci devi pensare“. I concerti sono strutturati in modo del tutto nuovo: divisi in tre parti ben distinte, la prima elettronica, la seconda lenta, la terza più movimentata e rock’n’roll. Non solo: a un certo punto dello show il cantate torna a vestire i panni del dj, ruolo che lo portò al successo negli anni ’80 e che presto abbandonò per dedicarsi ad altri generi a lui più vicini.
Per il pezzo Penso positivo Jovanotti indossa un accappatoio da pugile – riferimento chiaro a James Brown, creatore indiscusso del funk. Quest’ultimo, infatti, non è solo il genere con cui Lorenzo è cresciuto e si è evoluto come artista, ma è anche stato storicamente un genere musicale di liberazione dalla negatività, di lotta contro il male in tempi cupi, un po’ come questi.
“Non è facile andare in giro con un tour in questo momento, – racconta Jovanotti – quando vengono colpite da una tragedia come quella di Parigi le persone che ti assomigliano, in cui ti riconosci, i luoghi che anche tu frequenti. Ci ho pensato molto, poi ho capito che la scelta giusta è fare ciò che faccio senza neppure parlare degli attentati: la mia risposta è tutta nelle canzoni, nei ritmi, nei costumi”.
E aggiunge rivolto al pubblico: “Coraggio è la parola che vi affido stasera, tenendone un pezzo anche per me“.
E.S.
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