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Judo: Intervista a Francesca Giorda, giovane promessa torinese

Creato il 13 marzo 2016 da Sportduepuntozero

francesca giorda 2

Terzo posto all’European Cup Junior di Coimbra (Portogallo) e Medaglia di bronzo all’European Cup Senior di Uster-Zurich nella categoria 52kg. Nelle ultime due settimane, la giovanissima judoka Francesca Giorda ha regalato alla sua città grandi soddisfazioni.

Un sorriso dolce, un atteggiamento umile, educato e un pizzico di timidezza, che sul tatami sparisce per dare spazio a una determinazione d’acciaio.
Francesca Giorda è senza dubbio una delle speranze torinesi del Judo femminile. Una passione, quella per le arti marziali, tramandata da generazioni: “La mia è sempre stata una famiglia di judoka, a partire da mio nonno Riccardo e mia nonna Ada. Questa passione è stata trasmessa ai miei genitori, poi a me e mia sorella, il mio primo maestro, infatti, è stato proprio mio padre Gian, con lui, all’età di tre anni, ho iniziato a fare judo. Adesso frequento la quinta superiore in un istituto dove sono iscritti molti sportivi e che mi permette di conciliare positivamente studio e sport.”

Una carriera promettente….

“Ai Campionati Italiani ho vinto l’oro da Esordiente, due argenti da Cadetta e un bronzo da Junior. Ho partecipato nell’estate del 20015 ai campionati Europei Juniores dopo aver vinto due medaglie a due tornei del circuito European Cup Juniiores a Coimbra e Paks. L’ultima medaglia, ottenuta in Portogallo vincendo tre incontri e perdendo la semi finale con una forte atleta belga che ha poi vinto la categoria, mi ha reso particolarmente felice, perchè mi ha permesso di accedere al circuito dei tornei denominati Open, valevoli per le qualificazioni olimpiche, in vista del prossimo quadriennio.”

…e tanti buoni maestri.

“Mi alleno all’Accademia Torino, anche se sono tesserata per la società di mio padre, la Sport e Movimento Santena. Nonostante i ritmi alti e gli allenamenti duri, i miei compagni e i miei allenatori fanno in modo che ci sia sempre il sorriso. Il mio allenatore è Alessandro Bruyère, con il quale ho un ottimo rapporto, fuori e dentro al tatami. Quando partecipo a competizioni all’estero con la Nazionale Italiana ho la fortuna di essere seguita da suo fratello Francesco, Collaboratore Federale. I consigli di papà Gian sono però sempre molto preziosi!”

Il judo per mettersi alla prova, come atleta e come giovane donna.

“Amo il judo perché mi porta a superare i miei limiti, non solo in gara ma anche durante l’allenamento. E’ un continuo mettersi alla prova. Molti penseranno che non sia il classico sport femminile, ma in realtà io, che nella vita quotidiana mi sento sempre molto impacciata e scoordinata, quando sono sul tatami con la cintura allacciata e il judogi in ordine, mi sento davvero elegante e a mio agio.
La festa della donna, non a caso, l’ho passata sul tatami, a picchiare i maschietti. A parte gli scherzi, trovo che sia una ricorrenza molto importante, soprattutto nei confronti di donne forti che non sanno di esserlo. Il judo è senza dubbio un efficacissimo metodo di prevenzione per insegnare fin da piccoli il valore del rispetto e la disciplina.”


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