Possono dei bei disegni riscattare una sceneggiatura debole, salvando una storia (e il lettore) dalla noia? È quello che succede in questo episodio, in cui un matrimonio sfocia nel dramma a causa di un omicidio apparentemente senza ragione.
L’intreccio è piuttosto labile, le indagini scivolano senza pathos verso la soluzione, persino i comprimari di turno mancano della caratterizzazione, di solito accurata, mostrandosi piatti e composti negli spazi loro assegnati dagli autori.
In mezzo a questa monotonia emergono i disegni di Roberto Zaghi, opportunamente scelto per una storia, che si concentra più sull’espressività dei personaggi e sul racconto del loro travaglio interiore che sull’azione.
Il suo tratto coniuga leggibilità e dettaglio, la sua linea morbida mette in risalto l’espressività dei volti regalando vivacità e forza ai primi piani dei protagonisti della serie, raramente così ben restituiti: la sequenza iniziale ambientata nella chiesa brilla per freschezza ed i siparietti comici funzionano soprattutto grazie alla riuscita caratterizzazione degli attori.
E se il finale non regala grandi sussulti, tra citazioni cinematografiche e letterarie che sembrano un po’ pleonastiche, perché poco in linea con il registro precedente, resta comunque la soddisfazione di aver letto un albo dalla buona fattura.
Abbiamo parlato di:
Julia #178 – Nella buona e nella cattiva sorte
Giancarlo Berardi, Lorenzo Calza, Roberto Zaghi
Sergio Bonelli Editore, luglio 2013
130 pag, bianco e nero, brossurato – € 3,40
ISBN: 9771127177005
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