L’idea alla base dell’ultimo numero di Julia ci è piaciuta assai. Un po’ perché esplora il confine labile ma netto che distingue il lettore compulsivo dal collezionista; un po’ perché lascia la piacevole sensazione di uno sviluppo diverso, più “letterario” del solito.
Al centro c’è il mondo dei libri, con le sue assurde meccaniche che possono rendere preziosissima una cosa da nulla. Il tutto attraverso una doppia lente: da un lato quella di chi ama la lettura per evasione, dall’altro quella di chi invece recepisce la carta stampata solo per il suo valore commerciale.
La storia, però, non indugia in perbenismi; non cerca di tracciare una demarcazione chiara tra giusto e sbagliato, tra bene e male. Giancarlo Berardi e Maurizio Mantero dipingono invece le interiorità dei protagonisti attraverso le loro librerie. Librerie meravigliose che si aprono in contesti inaspettati (quella disegnata dal buon Luigi Copello a pagina 24 è da invidia nera), e tutti i protagonisti della vicenda – inclusi quelli più deteriori – sono dotati di una sensibilità fuori da ogni stereotipo.
Il meccanismo della storia è godibile: nonostante non sia un “delitto con la camera chiusa”, in cui l’assassino si disvela alla fine, la suspense è articolata sapientemente attraverso la solita capacità di Berardi di affrontare i grandi temi attraverso le piccole idiosincrasie dei personaggi. Grandi e piccole miserie sfumano le une dentro le altre, e ci offrono istantanee in chiaroscuro di generazioni incapaci di comunicare tra loro, avvelenate dalla sete di denaro e dalla frustrazione del proprio ruolo mancato.
Abbiamo parlato di:
Julia #184 – Libri e veleni
Giancarlo Berardi, Maurizio Mantero, Luigi Copello
Sergio Bonelli Editore, gennaio 2014
132 pagine, brossurato, bianco e nero – € 3,40
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