Julie & Julia è, in effetti, una storia di donne. Di donne che si inventano altro da quello che sono. Hanno quasi lo stesso nome, ma sono due donne diverse, vivono in epoche diverse e intendono porsi in continuità, piuttosto che in parallelo (come accade invece, sempre a Meryl Streep, nel raffinato The Hours di Stephen Daldry, dal romanzo omonimo di Merce Cunningham). La simmetria tra i personaggi - tutt'altro che eroici - non fa altro che accentuare le differenze sociali tra Julie e Julia.
Julia Child (Meryl Streep) è una donna ricca, mediamente istruita, alle prese con un marito, Paul (Stanley Tucci), soggetto per lavoro a trasferimenti anche piuttosto radicali. La donna è spiantata, in una Parigi di cui non conosce bene la lingua e la cultura, decide inaspettatamente di dedicarsi alla cucina, con alterni - e, in genere, piuttosto mediocri - successi. Ma arriva a farsi una fama, scrive un libro, diciamo, con due casalinghe, e questo libro arriva cinquant'anni dopo nelle mani di Julie Powell (Amy Adams). Lei, operatrice esasperata di uno sfibrante call center, schernita da una madre un po' acidula, decide di provare le ricette della Child e di renderne conto per un anno intero su un blog, una ricetta al giorno per 365 giorni. Nonostante le difficoltà e le crisi che il progetto crea tra lei e il bel marito Eric (Chris Messina), la ragazza raggiunge il suo scopo e successi ben più ragguardevoli.
Strano destino di un rapporto che si ripete, quello tra le due donne: Amy Adams e Meryl Streep avevano già recitato insieme, gomito a gomito, l'anno prima nel durissimo Doubt di John Patrick Shanley e adesso si ritrovano a inseguirsi da lontano alle prese con qualcosa di molto meno invadente. Non so bene quale sia il rapporto tra le due attrici, ma chi voglia vedere, o abbia visto, il simpaticissimo Julie & Julia di Nora Ephron, secondo me, non può fare a meno di chiederselo...
Bon appetit, mesdames et messieurs!