Il Direttore, che ha il nome di un illustre suo connazionale,oltre che venerato padre della patria, anni addietro era un giovane e promettente medico, laureatosi a pieni voti nella facoltà di medicina dell’Università di Edimburgo(Scozia).
E ciò era vanto dell’intera famiglia.
Oggi, abbandonato da tempo il fisico longilineo e atletico, quello che faceva perdere la testa alle ragazze di allora, che non disdegnavano d'appartarsi con lui, se si presentava l'occasione, lo diresti solo un flaccido signore corpulento di mezza età.
E questo grazie anche alle birre e ai liquori forti, che beve ad ogni occasione. In compagnia e no.
Di rientro dalla Gran Bretagna aveva sposato la donna ricca, che conosceva da bambino, che la famiglia aveva scelto per lui.
E lo aveva fatto obbediente, senza battere ciglio.
Cattolico praticante, il matrimonio era avvenuto in chiesa e con tutto lo sfarzo che si conviene a persone di rango.
Cioè senza badare a spese.
Da esso,dal matrimonio, ne sono venuti una schiera di pargoli, maschi e femmine, che con la madre vivono in una bella villa alla periferia di Dar es Salaam con tanto di giardino,di piscina e di servitù.
Ma Julius era ed è un arrampicatore sociale e, famiglia a parte, ha subito intrallazzato con i politici locali del momento, fino da allora.
Per raggiungere poi , e senza effettiva fatica, la posizione di direttore dell’ospedale cittadino.
E, manco a dirlo, ci è riuscito.
Ciò ha significato e significa un lauto stipendio .di cui gode.
E tanti arrotondamenti e donativi extra.
E spiega, inoltre, la deferente sottomissione di una moltitudine di sottoposti, che da buoni mercenari, sono sempre disponibili alle sue richieste, purché paghi.
Anche Zoe, la tedesca di ferro, è subito caduta nella sua rete di compromessi.
La solitudine e la lontananza da casa giocano brutti scherzi.
Ed è capitato proprio così.
Zoe,devi essere la mia donna-diceva, come ripetesse un ritornello ossessivo, Julius.
Insieme faremo fortuna- aggiungeva.
Tu sei avvenente, ti presenti bene. Sai parlare. Imbocchiamo le strade giuste e vedrai che non te ne pentirai- concludeva il Direttore.
E naturalmente questo era il parlare con la tedesca ad ogni approccio, anche un po’ pesantuccio.
E sempre naturalmente nel suo ufficio.
Come per ricordarle : "Il capo sono io!".
E Zoe, giorno dopo giorno, a furia lui di battere il ferro, finisce che si piega inevitabilmente a quei desiderata.
Per mesi e mesi e poi per anni sono inseparabili.
Difficile non scorgerli insieme.
Di giorno in ospedale.
Di sera tardi ,e fino a notte fonda, nell'appartamento che lui si riserva a Bagamoyo, fronte mare.
Mai l’avesse fatto.
Eccola, adesso, nei pasticci.
E che pasticci !!!!
Perché, proprio come dice l’adagio, non tutte le ciambelle riescono col buco.
Lei sa di che stoffa è quell’uomo. Lei lo teme.E non si sbaglia.
"Come fare a potersene liberare senza arrecarsi troppo danno ?"- ripete in continuazione a se stessa.
Questi sono i suoi unici pensieri mentre le ore del giorno trascorrono tra un’incombenza e l’altra che, tuttavia, non la distraggono affatto.
E s’avvicina, intanto, il momento d’incontrare Henning e Kurt a cena.
Sta per chiudere la porta dell’ufficio e andare via per raggiungere casa quando, ad un tratto, il cellulare inizia a vibrare sul piano della scrivania.
Dall’altra parte è la voce di Julius.
Ti devo vedere e subito, Zoe- dice lui in tono perentorio.
D’accordo- con tono remissivo acconsente lei.
E sale al piano superiore.
Julius non ne fa certo più una questione di sesso.Lei lo sa.
Ora il Direttore da tempo ha Pauline per le sue scopate extra-coniugali.
Pauline è una malgascia,minuta e peperina, impiegata di banca e ,per Julius, donna da letto a tempo pieno oltre che consigliera negli affari.
Zoe sa che la chiamata diretta a lei significa soltanto affari.
Grossi affari. Affari che scottano.E che lei vorrebbe non avere mai intrapreso.
E un brivido le percorre l'intera persona prima di bussare alla porta dell'ufficio di Julius.
(Continua)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)