Jupiter – Il destino dell’universo – LA GUERRA DEI FRATELLI MATRIX

Creato il 05 febbraio 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema

commento di Maurizio Ermisino

Summary:

Jupiter – Il destino dell’universo è il film che segna il ritorno dei Fratelli Wachowski. Quelli di Matrix

In principio era Matrix. Il film che ha rivelato al mondo i Fratelli Wachowski, che ora tornano al cinema con Jupiter – Il destino dell’universo, ha segnato un’epoca, risvegliando le nostre menti e abbagliando i nostri occhi. Per almeno un lustro, se non di più, molti dei film d’azione si sono avvalsi del “Bullet Time”, la rivoluzionaria tecnica, inventata proprio dai Wachowski, che permetteva di bloccare nel tempo e nello spazio gli attori e ruotarli di 360 gradi. E molti dei film di fantascienza hanno dovuto fare i conti con i temi e con lo stile estetico – lineare e asciutto – che il loro film simbolo aveva lanciato. Uno stile che è uscito dal cinema per influenzare la moda, la musica, la pubblicità.

E poi? Dopo la luce, il buio, o quasi. Ci sono stati i due sequel di Matrix, Matrix Reloaded e Matrix Revolutions: affascinanti, certo, ma imperfetti, e non così convincenti come il primo. E poi, mentre uno dei due fratelli ha cambiato sesso, così che i nostri eroi oggi si firmano Andy e Lana Wachowski invece che Andy e Larry, gli autori di Matrix si sono lanciati in esperimenti sempre più arditi. Come Speed Racer, basato su un altro effetto speciale rivoluzionario che toglieva profondità alle immagini, attaccando i protagonisti agli sfondi, proprio come nei fumetti a cui il film era ispirato. Bello, ma non ha fatto scuola, follemente controcorrente in un mondo che poco dopo sarebbe andato verso la tridimensionalità. E il film fu un flop. Come il successivo, ambiziosissimo e farraginoso Cloud Atlas, tentativo di trovare una connessione tra mondi e tempi paralleli facendo interpretare agli stessi attori ruoli differenti e opposti. E anche stavolta i nostri eroi non fecero centro.

Allora i Fratelli Matrix tornano alla fantascienza. Ancora una volta, forse più delle altre, per trovare un nuovo Matrix. Potrebbe essere la volta buona. La storia è simile, al femminile, a quella di Neo: una donna qualunque, scontenta del proprio lavoro e della propria vita, apatica e senza aspirazioni, si risveglia quando incontra un uomo. Lei si chiama Jupiter Jones (a interpretarla, dopo il rifiuto di Natalie Portman e un pensiero a Rooney Mara è Mila Kunis), è un’immigrata e fa la donna delle pulizie. Lui, Caine Wise (Channing Tatum), è un soldato venuto dallo spazio per dirle che è l’erede di una dinastia aliena dominatrice dell’universo. Dovrà scontrarsi con Balen, l’erede primogenito della dinastia. Indovinate che vuole fare? Distruggere la Terra. Oltre che lei. Cosa dite? Sì, la storia ricorda proprio quella di Matrix: Jupiter da signora nessuno a “eletta”, con un destino più grande di quello che immaginava, da meno di zero a figura salvifica.

Ma, alla fine, conta come un film viene fatto. I Wachowski hanno il pregio – o il difetto – di essere ambiziosi. Ma proprio per questo, in un’industria che di coraggio ne ha sempre di meno e sforna formule produttive sempre più prevedibili, hanno la nostra ammirazione. Anche quando sbagliano. Il punto è che i Wachowski a ogni nuovo film vogliono cambiare la storia del cinema. Ci provano anche stavolta. Jupiter – Il destino dell’universo sfrutta ancora una volta una nuova tecnica di ripresa: i nostri hanno creato un impianto di sei macchine da presa legate tra loro che, montate su un elicottero, sono riuscite a coprire a 180 gradi l’azione. In post produzione, poi, i registi hanno potuto lavorare sul girato sovrapponendo le varie scene: in pratica potevano oscillare sopra l’azione indipendentemente dal movimento dell’elicottero. Un altro effetto affascinante. Cambierà ancora una volta la storia del cinema? Jupiter – Il destino dell’universo, che è il primo film in 3D dei Wachowski, è anche il loro film più ironico, con elementi da commedia (segno che i due abbiano imparato un po’ di autoironia?), e qua e là si rifà ad alcuni degli elementi estetici di Matrix. In ogni caso, aver cambiato già una volta la storia del cinema basta e avanza.

di Maurizio Ermisino per Oggialcinema.net


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