“Chi fa la storia non ha tempo per scriverla”.
K. V. Metternich
Manca una manciata di mesi a Brasile 2014 e quando pensiamo ai mondiali di calcio la nostra testa si illumina di diverse e scintillanti immagini. Qui in Italia si pensa all’urlo di Tardelli . In Germania alla fascia sulla spalla di Beckenbauer. In Spagna al gol in extremis di Iniesta contro l’Olanda. In Francia a Zidane e al Brasile sconfitto nel ’98. Ma se si va oltre i confini nazionali a tutti vengono in mente i gol fantastici di Pelè e ai dribbling impazziti di Maradona. E i più anziani ricorderanno un certo Just Fontaine che forse oggi dice poco ai giovanissimi ma che, se rispolverato, cosa che qui vogliamo fare, balza subito nel piedistallo del calcio come uno dei grandi attaccanti francesi di sempre nonché colui che ha segnato il maggior numero di reti in una competizione mondiale (nel 1958):13, record a oggi imbattuto.
Nato nel 1933 a Marrakech, in Marocco, Just è fin da piccolo un vero e proprio fenomeno nei polverosi campi dell’Africa occidentale e a soli 17 anni si trasferisce nella città più famosa del cinema, Casablanca. “Suonala ancora Sam!”. Proprio con il Casablanca il giovane afro-francese si fa le ossa in attacco segnando numerosi gol tanto da diventare un giovane promettente anche in prima categoria, quando nel 1953 gli Aquilotti del Nizza lo chiamano in Prima Divisione. Coi rosso-neri resta 3 stagioni, segnando più di 40 gol e creandosi il lasciapassare per la gloria. Nel 1954 arriva il primo trofeo, la Coppa di Francia vinta sul Marsiglia e due anni dopo la conquista del campionato francese. E la vita calcistica gli cambia proprio nel 1956 quando un altro campione francese, Raymond Kopa, lascia lo Stade de Reims e trasferendosi a Madrid ad indossare la maglia del Real, proprio quella che pochi mesi prima lo sconfisse in finale di Coppa Campioni a Parigi.
mai come gli altri
L’allenatore del Reims, Albert Batteux, cerca un sostituto adeguato a Kopa e chi meglio di Fontaine? Giovane, fresco, pimpante. Si allena in prima squadra con grandi giocatori del calibro di Piantoni, Vincent, Bliard. E dopo due stagioni, con 34 gol Just trascina i biancorossi alla conquista del campionato francese, la Division 1, con 48 punti ed 89 reti segnate e alla sua seconda Coppa di Francia battendo il Nimes con due reti di Bliard ed una dello stesso Fontaine. Ma Just non è solo un goleador in patria, anche fuori dalle mura nazionali. Arrivano i Mondiali di Svezia 1958 e la nazionale francese non ci pensa due volte a chiamarlo in squadra. In un girone di ferro con Paraguay, Scozia e Jugoslavia, Fontaine realizza 6 reti in tre gare, numero di gol che di solito fa in media un giocatore in tutta la competizione mondiale. Beh, Fontaine è solo al Girone 2 di Svezia ’58 e ha ancora, sembrerebbe, altre gare da disputare. Sì perché la Francia, la cui spina dorsale è formata dai giocatori del Reims, sembra una grande corazzata.
Altri due gol di Just ai quarti di Finale contro l’Irlanda del Nord portano la Francia a giocarsi la semifinale contro i carioca del Brasile che vantava gente del calibro di Pelè, Garrincha, Didì. Insomma di giocatori assoluti.
Con un 5-2 finale la Francia si arrende al grande ed imbattibile Brasile. Sono loro la vera corazzata. Fontaine realizza un gol ed ha l’amara consolazione di giocarsi il terzo posto contro la Germania Ovest. Just ha già realizzato 9 gol ma a lui non basta nulla. Come un buco nero che risucchia tutto o un Attila che invade qualsiasi casa, trascina la Francia alla vittoria per 6 a 3 segnando 4 reti e piazzandosi al terzo podio prima di Brasile e Svezia. Sono 13 i gol fatti dal francese, un record imbattuto ancora oggi, a distanza di 56 anni. E’ imbarazzante vedere la facilità con cui va in gol, come un Bogart che bacia Ingrid in una calda sera marocchina. E questo è il segno di un grande calciatore. Ritornando al club biancorosso, l’anno successivo nella Coppa Campioni 1959, dopo aver eliminato dagli ottavi in poi l’Helsinki, lo Standard Liegi e gli Young Boys Berna, si trova a giocare la finale, una rivincita per il Reims, contro il Real Madrid di Kopa, Di Stefano e Gento. Ancora una volta Spagna vs Francia, 3 anni dopo. Ma sono ancora i Blancos a spuntarla. Con le reti di Mateos e Di Stefano, Just e compagni si vedono sfumare la Coppa fra le mani e per la seconda volta perdono la finale con il Real Madrid.
cecchino implacabile
Just, il grande francese, si consola con i 10 gol segnati nella competizione. Il suo essere uomo-d’area è talmente impiantato nel suo DNA che è difficile non riconoscerlo alla prima traccia. Si può solo clonare. Con la vittoria della Division 1 nel 1960 (ancora capocannoniere con 28 gol) inizia la parabola discendente di Just che a causa di problemi fisici decide di smettere definitivamente nel 1962, a soli 29 anni. Il franco-marocchino appende le scarpe al chiodo al termine di una carriera fulminea ma impressionante, una marcia incredibile nell’autostrada del calcio. Ehi Just, come ci si sente sapendo che fino ad ora nessuno ti ha battuto il record di gol segnati in un Mondiale? Hai Paura per questo Brasile 2014 con Messi, Neymar e Cristiano Ronaldo pronti ad infrangere la tua barriera? La sua risposta sarà secca in mezzo ai denti J’en ai rien à foutre!