Magazine Diario personale

Just.do.it.

Da Tofina
Fin da quando sei piccolo ci sono alcune Grandi Verità che i tuoi genitori, nel mio caso Madreh, hanno scoperto su di te e non fanno che ripeterti ogni volta che capita l'occasione giusta. Le mie sono:1. Chi non ha testa mette gambe.2. Ti perdi in un bicchier d'acqua. 3. Inizi una cosa e non la finisci mai.

Premetto: è tutto vero. O quasi.1. Mai avuto testa, sempre messo le gambe. Dimentico e torno indietro: ho chiuso la macchina? Ho chiuso la finestra? Il portafoglio? Nell'altra borsa, a casa. I libri? Nel cassetto al piano di sotto, in sala insegnanti. Faccio liste, riempio post-it, ma serve a poco. E allora regolarmente torno indietro e rimedio.2. Credo di aver imparato a nuotare discretamente nelle bottiglie d'acqua, nei secchi, nelle bacinelle. Nei bicchieri, però, mi ci perdo. Mi agito, comincio a non capire più nulla e anche la soluzione che è lì, davanti ai miei occhi, per me è invisibile. Allora piango, urlo e mando a fanculo chiunque mi capiti a tiro: marito, Madreh, Mao. Non ce n'è per nessuno.3. In effetti sì, inzio molte cose e non le porto a termine. Ricordo quand'ero piccola i pomeriggi trascorsi in cucina con mio fratello a fare i compiti. Io lasciavo perdere il problema di matematica dopo due tentativi, lui restava piegato sul quaderno fino a quando non lo aveva risolto. Ho lasciato a metà il puzzle di un quadro di Klimt, lui ha finito quello 3D del Taj Mahal in un pomeriggio. Ho abbandonato, in ordine: la ginnastica artistica, il nuoto, il karate (dopo due lezioni, record personale di abbandono veloce), il pianoforte, la pallavolo. Quando decidevo di riodinare camera mia cominciavo carica di entusiasmo, tiravo giù tutto dalle librerie, svuotavo armadi e cassetti... e poi mi stufavo e invece di risistemare tutto, ributtavo dentro a casaccio. Ho abbandonato di corsa anche due lavori, uno dei quali dopo mille lacrime e soli 24 giorni (altro record personale di abbandono veloce).

Forse è per questo che non osavo dire ai miei che volevo prendere una seconda laurea. Temevo che avrebbero tentato di farmi ragionare, ricordandomi gli innumerevoli abbandoni. Non l'hanno fatto (credo che il pagarmi da sola le tasse abbia influito sulla loro positività a riguardo) e allora mi sono lanciata in questa avventura.
Si, Madreh ha voluto controllare il libretto ad ogni esame, come se davvero potessi inventarmi i voti e segnarmeli da sola (pare che ci sia qualche genio del male che lo fa. Pare che mia mamma ne conosca un paio, quindi ha sempre messo le mani avanti).
Poi ha cercato di boicottare il matrimonio perché "Se organizzi un matrimonio rimani per forza indietro con gli esami". In effetti avevo programmato di darne quattro nella sessione estiva, prima del fatidico 9 luglio, ma sono riuscita a darne solo due (ho dovuto eliminare quelli del 7 luglio, certo che pure io...).
Una settimana fa la discussione di questa seconda divertentissima specialistica.
Mica ho finito, per carità. Ho ancora qualche esame da dare perché il titolo sia "completo" per l'insegnamento.
Ora che manca poco però, non mi fermo mica. 
Continuo a dover mettere le gambe, perché la testa viaggia ormai in un'altra dimensione; continuo a cimentarmi nelle mie scene da drama queen navigata ogni volta che mi trovo nel più piccolo dei bicchieri d'acqua. Ma una cosa, questa cosa, porca vacca se la concluderò!

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