Denti bianchissimi, capelli impomatati
ad arte e camicie bianche: così Justin
Timberlake si sente al massimo
ARTICOLO TRATTO DA STYLE.CORRIERE.IT/ QUI IL LINKJustin Timberlake lo ammette: “Mi piace essere un uomo di stile. Quando ero ragazzo avevo diversi complessi, a esempio i miei capelli ribelli e ricci. Sognavo una chioma liscia all’inglese!”. Adesso ce l’ha e, grazie ai consigli della moglie Jessica Biel, non sbaglia mai una cravatta. “Anche prima ero attento – ride -, ma di sicuro Jessica ha, a mio parere, un gusto infallibile”. Attento ai dettagli, puntiglioso e perfezionista, si vede raramente in jeans: “lo spotlight fa parte del mio lavoro e non lo trascuro neanche quando vado al supermercato. Non è solo la voce che defiisce un musicista, ma anche la sua immagine. Ma non dite che sono un dandy, preferisco sentirmi elegante”. Si prende cura del proprio aspetto durante i concerti e sui red carpet ma del look dei personaggi che interpreta: sui set dei film ai quali partecipa discute volentieri con i costumisti, sceglie i colori e le stoffe dei suoi abiti. Così anche nel caso di Runner Runner con Ben Affleck e di A proposito di Davis, dei fratelli Coen. Nel tempo libero, sta con Jessica “ e gioco a golf, la sua passione, mi lava il cervello, mi fa sentire in simbiosi con la natura. E, poi, in questo campo sono impegnato anche come imprenditore. Appartengo di certo al club dei golfisti. Anche per questo il mio idolo è Clint Eastwood, che ama e conosce la musica e gioca a golf come nessuno. Lui mi ha insegnato quello che è diventato il mio credo: “prima di ogni altro traguardo, devi competere con te stesso”.
1. Come si definisce?
2. Qual è il suo modello di uomo elegante e non dandy?
I primi nomi che mi vengono in mente sono: Clint Eastwood e T. Bone Burnett, un mio idolo come artista musicale che ha attraversato i tempi. Entrambi vestono sempre in modo adeguato alla situazione e alla loro figura. Non solo le donne hanno le gambe lunghe!
3. Ha una regola di vita che vale anche per la moda?
Si può fare tutto, purché sia fatto bene.
4. Come le piace vestire?
Mi piacciono le cravatte e le belle giacche, magari abbinate a pantaloni sportivi. Odio i tessuti sintetici. Amo le camicie, bianche sono un must, di lino o di seta. Nelle occasioni importanti, tuxedo.
5. Quando ha iniziato ad interessarsi alla moda?
Il mio stile si è affinato col tempo ma anche quando ero solo un ragazzetto del Mickey Mouse Club non avevo bisogno che mia madre mi dicesse di essere in ordine. Non ero solo Brillo Pad, come mi chiamavano gli amici: al mio aspetto tenevo già tantissimo.
6. Che cosa definisce lo stile di un uomo?
Le piccole cose. I calzini, il taglio del colletto della giacca, la cintura, il cappello. Fondamentali le scarpe: mi piacciono quelle di Luis Vuitton.
7. Le sue fonti di ispirazione?
Per molte cose, sono un cultore del vintage, anche nell’arredamento delle case che abito e nella scelta degli abiti che indosso.
8. Cure di glamour particolari?
Penso che anche agli uomini sia utile fare una buona pulizia del viso una volta al mese. E non disdegno un buon profumo: per questo mi è molto piaciuto partecipare al lancio di quello di Givenchy.
9. Marchi di riferimento?
Luis Vuitton per le scarpe, Tommy Hilfiger per le giacche, Tom Ford per il resto.
10. Ha qualche debolezza?
Mi piacciono i maglioni di cachemire e compero decine di prodotti per i capelli. Mi piace andare da un ottimo barbershop e non dimentico mai di usare la protezione solare, soprattutto quando gioco a golf. Sono un fanatico degli spazzolini da denti elettrici: un sorriso bianco risolve molti problemi. Sorridi e la tua giacca stazzonata lo è subito di meno.