TECNICA (Juventus Stadium, Torino). Un Milan che prova a schierare tre punte, ma perde, una Juventus che rinforza il centrocampo e vince, arrivando con un 1-0 davvero brutto, a quattro passi dallo scudetto. Questo è il sunto di una serata che doveva essere di calcio e si rivela di Risiko ed esalta il tentativo delle squadre in campo di annullarsi a vicenda. Juventus-Milan va in archivio come un passo decisivo verso lo scudetto da parte dei Conte Boys, ma afnche come una guerra di posizione in cui Pirlo, Marchisio e combriccola cantante raggelano e occupano lo spazio in mezzo e in cui Pazzini non perviene alla gara, almeno quanto lo stesso Stephan El Saahrawy. Insomma la Signora occupa la scena, il Milan rimane a guardare e fa di tutto tranne che pungere. Sempre in mediana c’è Pogba che quando vede il varco tira, ma c’è ance Pirlo che al 7° del primo tempo costringe Abbiati al miracolo su un suo destro malandrino. Le occasioni del primo tempo iniziano e finiscono in quei frangenti. Il resto è un dare e prendere spazio senza costrutto.
La ripresa non regala un canovaccio differente, anzi, a guardar bene è tutto molto molto più blindato, quasi immobile sotto il profilo del confronto tattico. A sbloccare la contesa, infatti, ci deve pensare un evento episodico. L’attimo giusto lo coglie Asamoah dopo una partita intera completamente anonima, andanto in area a farsi travolgere da un’uscita appossimativa di Amelia (che al 14° del primo tempo aveva sostituito l’acciaccato Abbiati). Vidal sul dischetto non sbaglia e mette il piano della contesa in posizione inclinata, in discesa per la Juventus. Siamo al 13° del secondo tempo e un’occasione degna arriverà solo nel finale con Mexes a scaldare i cuori dei tifosi rossoneri. Troppo poco il Milan orfano di Balotelli, troppo tosta l’occupazione del suolo del campo da parte della banda di Conte. Il Diavolo soccombe e ora si trova con la Fiorentina a un punto: peccato, non perdeva dallo scorso 22 dicembre.