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+kaos

Creato il 13 giugno 2012 da Ilcasos @ilcasos

Laura Beritelli (a cura di), +kaos, 10 anni di hacking e mediattivismo, Firenze-Milano: Agenzia X, 2012, pp. 288

Copertina di +kaos

Copertina di +kaos

Si possono raccontare 20 anni di storia italiana e non attraverso le parole di un collettivo, per altro territorialmente disperso e connesso solo per via informatica?
La risposta è certamente affermativa, se sfogliamo le pagine partorite dal collettivo Autistici/Inventati[1], giano bifronte nato dalle lotte degli anni Novanta e che ha seminato + kaos nelle nostre vite digitali e non. A/I inizia a fornire servizi (liberi, gratuiti e che garantiscono privacy) nel marzo 2001 dall’incontro di individualità e collettivi che si occupano di tecnologie, privacy, diritti digitali e attivismo politico.

La sua storia segue quella del movimento, dalla clamorosa manifestazione dei centri sociali a Milano nel 1994[2], passando per avventure situazioniste, repressione, Napoli e Genova 2001 con la morte di Carlo Giuliani, Indymedia, il reflusso, la politica della paura (il Babau[3]) dei governi Berlusconi e Monti, e ovviamente attraverso l’evoluzione della rete, da sistema chiuso pensato per le élites, a universo bipolare (tra condivisione e controllo) dei giorni nostri.
Le radici del collettivo A/I sono proprio da ricercare negli Hacklab, spazi spesso incompresi nati all’interno di Centri Sociali che si proponevano di rendere l’universo informatico accessibile a tutte e tutti. Il collettivo «Autistici» nacque in particolare nell’orbita del milanese LOA, mentre «Inventati» (che può essere letto sia come imperativo categorico, sia come come aggettivo) prese le mosse dalla crew «Sgamati»[4], che si occupava di informazione indipendente e dal basso, in una parola, di mediattivismo[5].
Il progetto è ora impegnato nella difesa della privacy e della libertà d’espressione nell’era della messa in rete di ogni più intimo segreto su piattaforme commerciali (ogni riferimento a Facebook è puramente casuale) grazie a sistemi di crittazione[6], remailer anonimi, e la piattaforma blog No(b)logs[7] (che protegge gli utenti non registrandone le operazioni fatte, altrimenti dette log[8]).

Free The Media

Reclaim the media parade - 2002

Con le parole delle persone che hanno attraversato A/I si scopre una buona parte della storia d’Italia, dalla parte di chi resisteva a poteri forti ed egemonie culturali, con l’autocritica e l’autoironia di un collettivo nato più di dieci anni fa e che, nel bene e nel male, ha saputo contribuire all’evoluzione digitalizzata delle nostre vite. Si scoprono anche diversi metodi di lavoro, l’evoluzione da un collettivo in cui tutti dovevano fare tutto a uno in cui ci sono saperi più specializzati, ma ancora orientato all’idea di «condividere saperi senza fondare poteri» ispirato al lavoro di Primo Moroni (l’archivio Primo Moroni è peraltro ospitato proprio da Inventati.org[9]). Si scopre infine come la repressione possa seguire vie grottesche, nel sequestrare dildi alla ricerca di inesistenti log a Indymedia[10], o nel proibire giochi con riferimento allo scandalo dei preti pedofili[11], per concludere con le bizzarrie amministrative delle rogatorie internazionali richieste alla Norvegia per conto di Casa Pound…[12] situazioni risolte sul piano legale, ma che spesso hanno visto a repentaglio la privacy degli utenti e portato il collettivo ad alzare il livello di paranoia.

Alla fine di tutto ciò che resta sono i momenti di condivisione, pulendo cessi come amministrando server.

N.B. Il libro è fornito anche di un simpatico glossario che permette anche ai meno esperti di introdursi nell’universo Hacker italiano, senza per forza doversi scervellare alla ricerca di significati a sigle e parole bizzarre come «BBS»[13] o «acaro» (non staranno forse pubblicizzando prodotti antipolvere?)….

Aspettando cavallette e altre piaghe bibliche preapocalittiche, potete leggere il libro o scoprire dove incontrarne i protagonisti su www.autistici.org/it/who/book.html (il libro è free e scaricabile come A/I, ma se lo comprate alle presentazioni, in libreria o lasciate un soldino su internet il collettivo vi sarà grato!).

Note   (↵ returns to text)
  1. www.autistici.org, www.inventati.org
  2. video: 10 settembre 1994 – corteo Opposizione sociale – Milano
  3. http://paura.anche.no/
  4. http://www.inventati.org/sgamati/index_noi.html↵
  5. Mediattivismo: http://www.circolab.net/~carloz/sito/projects/writings/saggistica/imc/html/node22.html↵
  6. La crittografia è la tecnica che permette di offuscare il contenuto di un messaggio in modo da renderlo leggibile esclusivamente al destinatario.↵
  7. http://noblogs.org/
  8. Per una definizione: http://it.wikipedia.org/wiki/Log
  9. http://www.inventati.org/apm/
  10. http://archive.org/details/Indymedia_VS_FBI
  11. Molleindustria, collettivo di programmatori che realizza giochi a scopo satirico, realizzò nel 2007 un gioco, «Operazione Pretofilia», che riprendeva lo scandalo dei preti pedofili nella Chiesa cattolica. Il gioco suscitò le ire di alcuni politici che arrivarono a tirare in ballo il presunto reato di pedopornografia virtuale. Il gioco è disponibile qui: http://www.molleindustria.org/it/operazione-pretofilia
  12. Norwegian Crackdown: www.autistici.org/ai/crackdown-2010/↵
  13. BBS sta per Bullettin Board System, un computer raggiungibile tramite linea telefonica per consentire lo scambio di materiale; ha rappresentato negli anni settanta ed ottanta gli albori della comunicazione telematica. In Italia la rete di BBS conobbe precocemente il pressapochismo della legge nei confronti dell’informatica scatenando uno scandalo nel 1994, l’Italian Crackdown.↵
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