Sii sempre creativo.
Questo 20° e ultimo principio enunciato dal M° di karate Gichin Funakoshi comprende tutti quelli precedenti. Sia dal punto di vista spirituale che tecnico il budoka dev’essere sempre consapevole, diligente e pieno di risorse, creatività e voglia di fare, pensare, innovare.
Il celebre Miyamoto Musashi illustra questo storico principio del Budo nel seguente modo:
Ebbi il mio primo duello molto tempo fa alla giovane età di tredici anni… a venti, arrivai nella Capitale dove ho incontrato i più grandi spadaccini della regione combattendo numerosi duelli e non mancando mai di vincere. In seguito, viaggiai da un posto all’altro, di provincia in provincia, confrontandomi con spadaccini di varie scuole, e sebbene io abbia ingaggiato almeno sessanta duelli, non ho mai perso una sola volta, arrivando in questo modo ai miei ventinove anni.
Dopo aver compiuto trent’anni mi guardai indietro e vidi che non avevo vinto perché ero superiore tecnicamente. Forse era grazie ad un talento naturale o perché mi attenevo alle leggi della natura. Oppure ancora perché le altre scuole erano tecnicamente inferiori.
Da quel momento, praticai fervidamente dalla mattina alla sera, cercando di afferrare più profondamente i princìpi della Via, e intorno all’età di cinquant’anni arrivai a comprendere naturalmente la ”Via” delle arti marziali.
(da “Gorin no sho”, Il Libro dei Cinque Anelli)
Perfino per un artista marziale del calibro di Musashi, che praticò con passione giorno e notte senza mai riposare, l’illuminazione nella Via (“do”) delle arti marziali giunse tardivamente, a cinquant’anni di cui circa una quarantina dedicati a studio e pratica. Per giungere a quest’altissima forma di comprensione, non basta lasciar scorrere il tempo, occorre invece allenarsi costantemente, creare sempre nuovi stimoli mentali e fisici, gioire dei minimi progressi fatti senza esserne schiavi, sperimentare in continuazione e cercare di cogliere le mille sfaccettature dell’arte che amiamo: sia essa il Karate-do o l’arte della spada come nel caso del grande Musashi.
Ne abbiamo ancora di strada da fare, non credi? Senza preoccuparcene ora, continuamo a pensare, elaborare e praticare… la Via è molto lunga ma il bello non è arrivare in fondo, è percorrerla!
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