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Karatedo (4): conosci te stesso

Da Stefano Bresciani @senseistefano
Data: 29 gennaio 2013  Autore: Stefano Bresciani

Questo precetto è antico come il mondo, di certo l’avrai già sentita questa frase:

conosci te stesso

Dai tempi di Socrate, quest’espressione è diventata uno dei più grandi temi che ha accompagnato la storia della filosofia fino ai giorni nostri. Socrate riteneva che ogni individuo può conoscere se stesso tramite un retto ragionamento. La sua funzione come filosofo era quella di aiutare la gente a scoprire la verità che risiede nell’essere di ogni persona. In tal senso, per Socrate il mestiere del filosofo è simile a quello dell’ ostetrica: l’ostetrica aiuta la donna a partorire il suo bimbo e il filosofo aiuta l’individuo a partorire i suoi pensieri.

È questo il celebre metodo maieutico (l’arte di far partorire) adottato da Socrate, convinto che la verità risiedesse in fondo al cuore di ogni essere umano e che, tramite la maieutica, fosse possibile portarla alla luce, come l’ostetrica porta alla luce il bambino. L’essere umano non potrà mai conoscere se stesso fino in fondo col solo ausilio della propria riflessione filosofica. Ogni tentativo intrapreso dall’uomo per conoscere se stesso funziona fino ad un certo punto, oltre il quale non riesce più ad andare. Aveva probabilmente ragione il profeta Geremia quando scriveva che:

il cuore dell’uomo è ingannevole più di ogni altra cosa”. E, dopodichè, si chiedeva: “chi potrà conoscerlo?”

Questa parentesi filosofico-religiosa per farti comprendere come le arti orientali, quindi anche quelle marziali, abbiano molti aspetti in comune con la nostra cultura, le nostre radici. Funakoshi in questo quarto precetto del Karatedo intendeva probabilmente ciò che Socrate aveva intuito moltissimi anni prima: trovare nel cuore, nella propria anima, la verità e dopo averla trovata permettersi di indagare su quelle altrui. Paradossalmente non basta una vita a conoscere a fondo se stessi e troppe volte ci focalizziamo sul sancire verità al partner, all’amico, al collega. Toccare le corde più profonde del nostro “io” è un lavoro che richiede molto tempo, molta fatica nello scavare alla ricerca di una conoscenza sempre più ampia di ciò che siamo in realtà…

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