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Karatedo (9): allenati per tutta la vita

Da Stefano Bresciani @senseistefano

Data: 5 marzo 2013  Autore: Stefano Bresciani

Karatedo (9): allenati per tutta la vita
Tra i benefici maggiori che ho ricevuto grazie alla dozzina d’anni in cui ho praticato karatedo (la cui “mano vuota” è comunque rimasta inalterata) è inscritto in questo nono precetto formulato dal M° Funakoshi: l’allenamento nel Karate si prosegue lungo tutta la vita.

Solo così può emergere il “do”, la via, il lato più spirituale di quest’arte marziale e parimenti qualsiasi disciplina del Budo. Chi sa rimanere saldo nelle proprie idee, nella forza di volontà, chi sa essere costante in ciò che ha scelto di fare, sia essa una pratica marziale o di altra tipologia, può vedere il vero “do” sotto i suoi piedi, passo dopo passo, può sentire il “ki” che scorre lungo tutto il corpo e al suo interno, può udire il silenzio assordante dello spirito quando esegue una forma (kata), un combattimento (kumite) o un semplice esercizio individuale (kihon).

Molti libri, in particolare di arti marziali, hanno fortificato in me la voglia di agire, di fare, di allenarmi con costanza e determinazione, per ottenere i risultati tanto desiderati anche se c’è voluto tempo, sacrifici e sudore della fronte. Rircordo con gioia i sabato pomeriggio di una dozzina d’anni fa anni fa, periodo intenso in cui mi allenavo oltre alle quattro lezioni settimanali anche nel week-end. Ho seguito la via agonistica del Karate per comprendere i miei limiti, sapere fin dove potevo arrivare e nel giro di una anno ho vinto la finale di un campionato contro il mio precedente maestro Francesco, proprio perché “mi sono allenato”! L’allenamento è alla base della crescita e le nostre capacità non dipendono da quante ore pratichiamo, quanto tempo dedichiamo nell’immediato, ma dall’arco di tempo che investiamo per migliorarci. Più questo sarà lungo più avremo risultati, soddisfazioni, gioie.

Pensa un po’, se due ernie discali non avessero ostacolato fortemente la mia inclinazione al Karatedo, probabilmente oggi non sarei qui a scriverti su questo Blog e altrettanto probabilmente sarei pronto per l’ennesimo allenamento serale… meglio così non credi? Al di là dell’aspetto prettamente atletico/competitivo, il karate si può comunque proseguire tutta una vita, allenandosi con lo spirito e la mente più che con il corpo (anche se conta moltissimo pure quello!). Di tanto in tanto, infatti, sfrutto i principi dello Zen assorbiti dallo Iaido e l’Aikido che pratico oggi, per ripassare alcuni kata di karate che mi son rimasti nel cuore e nello spirito. Provo un’emozione diversa, certamente più matura, del 25 enne che s’allenava per vincere una gara… si può forse dire che col Karatedo abbia smesso?


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