Il primo album esce nel 2009 (Mulato) e a questi seguiranno altri due Kwenge (2010) e Mokete (2014). Quest'ultimo, registrato quasi interamente in studio a Yaoundè e uscito nell'aprile del 2014, è un omaggio al suo paese, poichè rappresenta un itinerario tra le varie regioni in cui Kareyce, oltre ad usare ritmi e suoni differenti, canta in otto diverse lingue.
I suoi testi parlano di differenze tra i generi, di relazioni, di violenze e di esilio, senza mai far mancare una piccola dose di umorismo e di amore, estremo, per la vita. Un contagioso modo, facilitato anche dal suo solare sorriso, di raccontare l'Africa in tutte le sue declinazioni.
I suoi concerti dal vivo sono intensi e vitali, a volte persino densi di charme e umorismo. Assieme alla sua chitarra la Fotso suona strumenti della tradizione africana come tamburi o la sanza (uno strumento lamellofono simile alla mbira)
Ecco il sito ufficialeEcco una sua intervista
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