Ok lo ammetto sono un po’ acidella…incazzata…sclerata e me la prendo col mondo.
Ma il prossimo che mi dice pensa positivo e le cose positive accadranno giuro che prendo una mazza da baseball e gli meno finchè non ulra pietà. “Non fare così, è il karma! Se sei negativa il karma porta male!” Vaffanculo al Karma!
E vaffanculo anche a tutti quelli che credono in ste boiate, a quelli che comprano i libri di autoaiuto, a quelli che aspettano che Raffaele Morelli vada a dire delle banalità in tv per sentirsi rinfrancati nella loro vita. VAFFANCULO.
Che poi l’ho lette anche io ste robe mica no?! Quella volta che il mio fidanzato che era pazzo di me, che mi aveva fatto spazio nell’armadio, che la domenica mi portava a pranzo dai suoi e che un giorno mi ha detto “So che non ti sto dando quello che dovrei.” e, ovviamente, era un modo per dirmi non ti darò mai più neanche quello, ho comprato “La principessa che credeva nelle favole – ovvero – come liberarsi del proprio principe azzurro.”
L’ho letto tutto, con la massima attenzione che le lacrime permettevano! Lei va via dal castello perchè il principe la trattava male e da sola scopre come non affogare, come saltare i rami secchi, segue il codice di un volatile e ritrova se stessa. Eh sì ti dice che puoi farcela anche da sola. Di sicuro non pensavo di morire senza un essere inferiore che mi chiedesse di spiegargli come funziona una lavatrice ma se uno il giorno prima ti ama e il giorno dopo ti molla ti destabilizza e la principessa la affogheresti tu nella pozza delle sue lacrime.
Poi è stata la volta di mia madre che vedendomi depressa, ennesima delusione – più o meno gli stessi modi con l’aggravante che aveva avuto il coraggio di mollarmi per tornare dalla sua ex proprio il giorno in cui finivo lo stage della mia vita che speravo sarebbe diventato un lavoro e invece arrivederci e grazie – mi regalò “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo”.
Il messaggio era chiaro anche senza comprare il libro. Avrebbe potuto darmi una pacca sulla spalla e dirmi “Su dai non se proprio un pollo….magari una gallina….ma almeno ti devono far invecchiare affinchè tu faccia buon brodo.” Invece mi sono subita ore ed ore di letture di un tizio che ti dice che non credi abbastanza in te e ti dà anche delle pagine bianche in cui prendere appunti per gli esercizi di autostima. Tipo…scrivi cos’è che non ti piace della tua vita: ehm…ho due lauree e un master e non trovo lavoro, tutti gli uomini che ho incontrato erano dei perfetti mentecatti che mi hanno usata per migliorarsi e abbandonata a risultati ottenuti e non ho i soldi per permettermi un parrucchiere decente. Scrivi cosa ti piace della tua vita: ehm….boh…mmmm…..ho delle belle gambe….ti direi anche le tette ma sono dimagrita e non ne ho più molte…..
Ora concentrati solo sulle cose belle. Gocciolina. Fuoco al libro.
Poi ero stata con uno di cui ero convinta di essere la fidanzata ma quando lui mi ha abbandonata per partire a ballare il pulcino Pio sulle migliori coste italiane ho scoperto di essere stata l’amante per mesi, non contenta ho aspettato ardentemente il suo ritorno per ritornarci insieme ed essere rimollata all’inizio dell’estate questa volta per un viaggio in Messico. Lì ho pensato che ero completamente idiota e ho comprato “Donne che amano troppo”
Già la copertina ci fa capire che piangeremo durante tutto il tempo di lettura. Ho pianto, mi sono immedesimata, c’era quella che si faceva menare dal marito, quella che se li sceglieva coi problemi e ho pensato vedi non sono l’unica sfigata, si vede che anche io me li scelgo coi problemi ed è colpa dei miei genitori e della loro devozione al volontariato. Eccerto! M’hanno fatto crescere con la storia di salvare il mondo?! E io faccio assistenzialismo a gente che andrebbe internata!
Alla fine mi so detta che forse era meglio uno che mi trattava male, uno che vieni qua quando vuoi, non ti so dire no, usami, gettami, strappami l’anima, fammi vedere i conigli verdi, lasciami sola nel letto freddo, non richiamare la mattina dopo ma tutti meglio di sti sociopatici! Uno una volta m’ha detto “Guarda se mai mi dovessi innamorare nella vita credo che saresti tu ma non penso di essere in grado di amare.” cioè Dexter al confronto è socievole!
Poi sclero e mi dicono “è il tuo karma, sei negativa!” sono negativa? solo? negativa?! ma io ti spacco la faccia! Mi sono letta tutte le puttanate zen possibili e immaginabili, dormo con un cuscino parlante con dentro registrata la discografia di Paul McKenna e quella di Louise Hay e mi dici è il karma? Chi sono sti due? Programmazione Neuro Linguistica. Ho provato anche quella. Una voce rilassante ti dice di immaginarti fuori dal tuo corpo e vederti come vorresti e con i vestiti che vorresti, sostenendo che se lo penso e ci credo intensamente il mio armadio si trasformerà da Pimkie a Pinko.
No, ok?! Basta! Voi e il karma. voi e “The secret”, voi e pensa positivo! Scusatemi se quando la mia amica (perchè se no qua sembra che gli uomini di merda li conosco solo io!) mi ha raccontato che il suo adorabile fidanzato che sembrava in crisi psicologica e non sapeva che cosa fare del resto della sua vita, se restare con lei o aprire un negozio di roba thailandese con annessi 4/5 mesi all’anno di permanenza (casuale) in thailandia io avevo già dei dubbi sul karma. Dubbi che sono aumentati quando l’essere ha pronunciato la famosa frase “Ho bisogno di tempo per stare da solo” che, non si sa per quale motivo nel linguaggio maschile vuol dire ho già la vacca nuova* pronta e, guarda caso, si è scoperto che aveva già un posto dove andare, passando anche da povero afflitto dai dilemmi esistenziali non compreso da nessuno. Allora scusatemi se davanti a questa situazione non me la sono sentita di regalarle “101 modi di dimenticare il tuo ex – e trovarne subito un’altro” – che io avevo usato in una situazione analoga per non dire uguale senza nessun risultato – ma sono andata a casa sua con una bottiglia di vino rosso e le ho detto “Senti, smetti di piangere ma non per il karma di stocazzo. Smetti di piangere perchè a parte essere un bastardo è anche brutto come la morte e finalmente dopo tutto sto tempo mi posso liberare di sto peso e dirtelo!”
* La teoria della vacca nuova è quella teoria secondo cui l’uomo, che è un animale non molto più evoluto dei quadrupedi, ha bisogno di andare sempre con donne nuove allo stesso modo del toro che, dopo aver copulato con una vacca, non si accoppia con la stessa riconoscendone l’odore. Hanno anche provato a spalmare alla stessa vacca un odore diverso addosso ma il toro è più intelligente dei maschi medi e non ci casca.