David Kross che legge per Kate Winslet
The Reader – A voce alta (USA, Germania 2008) Titolo originale: The Reader Regia: Stephen Daldry Sceneggiatura: David Hare Tratto dal romanzo: A voce alta – The Reader (Der Vorsleser) di Bernhard Schlink Cast: Kate Winslet, David Kross, Ralph Fiennes, Lena Olin, Bruno Ganz, Vijessna Ferkic, Karoline Herfurth Genere: nazi cougar Se ti piace guarda anche: Changeling, Schindler’s ListThe Reader – A voce ALTA è un film che affronta le tematiche di pedofilia e nazismo. Manca solo Miley Cyrus e poi tutti gli argomenti più spinosi e discussi nella storia dell’umanità sono qui affrontati. Quando si trattano tematiche importanti e difficili, sono tutti subito pronti a gridare a voce ALTA al “CAPOLAVORO!”, al “FILMONE!”.
***ATTENZIONE SPOILER Un film su una donna responsabile della morte di 300 persone durante l’Olocausto? Di sicuro si tratterà di un “CAPOLAVORO!” di un “FILMONE!”. FINE SPOILER*** Se una pellicola parla invece di un gruppo di zoccolette che nella vita vuole solo divertirsi e fare casino come Spring Breakers o Bling Ring, o di un gruppo di spogliarellisti superficialoni come Magic Mike, allora si tratterà sicuramente di una cazzata. Per me non è così. Per me è più il contrario. In ogni caso, più di chi si racconta, più di cosa si racconta, l’importante è il come, e The Reader racconta una storia anche intrigante, a tratti, soprattutto all’inizio, ma lo fa male. Lo fa in maniera banale, piatta. Breaking Bad non è stata una grande serie perché ha parlato di un povero prof. di chimica malato di cancro. Breaking Bad è stata una grande serie perché ha evitato ogni sorta di banalità o facile pietismo e perché il modo in cui è stata realizzata è stato: “BOOM!”, sia detto ad voce ALTA.
Ancora David Kross che legge per Kate Winslet
The Reader parte anche piuttosto bene. La prima parte è da tipico romanzo di formazione. Meglio ancora, da iniziazione sessuale. È di questo che si tratta. Il sedicenne Michael viene sedotto da una donna più grande di lui di vari anni, Hanna Schmitz, quella che oggi chiameremmo una cougar, una panterona, una signora a cui piacciono i ragazzetti ggiovani. In altre parole: Demi Moore. Nella Germania Ovest del 1958 però le cougar non erano ancora di moda e quindi la loro relazione era segreta. Bene, questa parte va bene. Kate Winslet riesce a regalare al personaggio di Hanna la giusta carica di sensualità, nonostante a me fisicamente non abbia mai fatto impazzire e Michael finisce per diventare una sua innocente vittima. Un bel donnino che vuole farselo tutto il giorno? Povero ragazzo. Mentre lei insegna a lui l’ars amatoria, lui legge a lei, che è analfabeta, dei romanzi, dei libri a voce ALTA. Poco a poco la loro relazione si trasforma da qualcosa di soltanto fisico in qualcosa di più…Sempre David Kross che legge per Kate Winslet.
E poi dicono che i giovani non leggono più...
8. Revolutionary Road 7. Titanic 6. Creature del cielo 5. Little Children 4. Se mi lasci ti cancello 3. Carnage 2. Holy Smoke 1. Mildred Pierce
La neo 38enne cougar oggi è la protagonista del Kate Winslet Day, quindi vi potete beccare un sacco di recensioni dei suoi film da parte dei miei colleghi blogger cinefili che partecipano alle celebrazioni:
Bette Davis eyes Combinazione causale Director's Cult Ho Voglia di Cinema Il Bollalmanacco di Cinema In Central Perk Montecristo Movies Maniac Recensioni Ribelli Scrivenny 2.0 White Russian
"Pure la cartina ti devo leggere? Cosa non si fa per una chiavata..."
Nonostante nella sua carriera abbia fatto di meglio, Kate Winslet è comunque il grande punto di forza di un film che via via si sfilaccia, con i vari passaggi cronologici poco legati tra loro, e che fanno andare la pellicola dalle parti dello sceneggiato televisivo, e sul finale persino da quelle del drammone alla Nicholas Sparks. Una vera occasione mancata, perché con protagonista una nazi cougar pedofila sarebbe stato lecito aspettarsi una pellicola più forte, potente, cattiva. Così non è. D’altra parte il regista è lo specialista nelle pellicole ruffiano-buoniste Stephen Daldry, quello di Molto forte, incredibilmente vicino e Billy Elliot. L’unica arma che usa è la solita: il montaggio parallelo che a quanto pare è la sua sola risorsa stilistica. Se in un film come The Hours, la sua pellicola migliore, il giochino gli riusciva ancora discretamente, qui sembra invece di assistere a una fiction Rai un minimo più curata. Peccato per Kate, la protagonista di giornata che s’è dovuta beccare una stroncatura. D’altra parte qui si sta a celebrare l’attrice, ma mica si sta a fare all’amore con tutti i suoi film, come il suo personaggio qui fa con il primo ragazzetto che le capita a tiro. (voto 5/10)