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Katy Perry si confessa su Vanity Fair Italia

Creato il 29 settembre 2011 da Tenditrendy

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Ormai l’edicolante lo sà, il giovedì abbiamo un appuntamento fisso; esco di casa, passo dal giornalaio e mi prendo Vanity Fair Italia.

Vi devo dire la verità; non vado a vedere il sito per non rovinarmi la sorpresa della copertina e questa volta sulla cover ho trovato lei, la nuova reginetta della pop music, la ragazza dei recod Katy Perry.

Eccola sexy più che mai con questo corpetto rosso fare i versi a quella burlesque di Dita Von Teese. Diciamo che loro sono due facce della stessa medaglia, entrambi sexy, entrambi donne di spettacolo, l’una canta, l’altra si spoglia.

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Ecco alcuni pezzi di questa intervita che mi ha lasciato a bocca aperta.

Di solito sceglie dove sedersi in base alla  tonalità del vestito che indossa? «No, però mi piace che si sia casualmente creata una sintonia».

I capelli rosa, invece, non sono un caso. «Mi ci sono voluti, quanto, due mesi, tre? Ho dovuto decolorarli un po’ alla volta. Erano dieci anni che mi tingevo nera».

Che cosa c’è di male nel suo colore naturale? «È marrone scoiattolo, troppo naturale per i miei gusti e la mia personalità. Alla fine spero di ottenere una tonalità lavanda. Mi diverto così. Del resto, l’ultimo anno, non ho fatto altro che lavorare».

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Ha cominciato intonando inni a Dio ed è finita a cantare di ménage à trois. Cito da un verso di Last Friday Night, bandita in Cina proprio per i riferimenti sessuali troppo espliciti. Sembra che la musica pop non possa fare a meno del sesso.

«Lei fa sesso, no? Io lo faccio, chiunque lo fa, quindi è un argomento che interessa tutti. Ma le mie canzoni parlano anche di altro. Non canto solo “di darci dentro” e, grazie a Dio, non è così che passo tutto il mio tempo».

 In America si discute di rapporti prematrimoniali e di verginità. Che cosa ne pensa? «Oh, ho perso la mia così tanto tempo fa. Avevo 17 anni».

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Lo ha fatto contro quelli che all’epoca erano i suoi principi? «Sì. E non è stato facile, perché stavo infrangendo una regola in cui credevo. Oggi la penso diversamente ma non sarebbe giusto se dicessi: “Fare sesso a una certa età va bene”.

Ognuno è diverso. Dico solo: “Fate attenzione. Soprattutto la prima volta, perché è qualcosa che ricorderete per sempre e che condizionerà le esperienze che verranno dopo».

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