C'è una persona. Una signora piccola piccola che assomiglia ad un folletto.
Ha 56 anni ma sembra una bambina. Ha gli occhi a mandorla e i capelli scuri. E' esile, talmente tanto che mi chiedo se si fa male quando qualcuno la tocca. Ha la voce sottile e limpida, i modi di fare discreti e gentili tipici dei giapponesi, eppure dietro la sua figura si cela qualcosa di grande. Che dico, di ENORME.Signore e signori, lei è un architetto e si chiama Kazuyo Sejima.Quando lavoravo al CERSAIE (la fiera della ceramica e dell'arredo bagno che si tiene ogni anno a Bologna), ho avuto il piacere di scambiare due parole con lei (ma proprio due. Avete idea di che cosa voglia dire sentirsi piccoli e insignificanti dinanzi a un mostro dell'architettura mondiale? Ecco. Non mi ricordavo più neanche una parola di inglese. Sono riuscita a farfugliare un: "My brother would love to be in my shoes!", perchè mio fratello studia architettura. Dopodichè si è chiusa la cerniera e non ho più proferito verbo).Pertanto, più che parlare, l'ho osservata.
Lei indossava, come vedete in foto, le famose scarpe di Prada per cui tutte le blogger sono impazzite l'anno scorso, (quelle nere in suede). Le indossava con i calzini, una longuette ricamata, una t-shirt sheer rosa e la borsa verde, anch'essa Prada. Strana, è vero, ma a mio avviso impeccabile. Kazuyo, dicevo, non è una persona qualsiasi. Con il suo socio Ryue Nishizawa (non so neanche io come sono riuscita a scriverlo) ha fondato uno studio a Tokyo, il SANAA. Hanno realizzato, in coppia, celebri edifici, tra cui il New Museum di New York: