Magazine Diario personale

Keep Portland Weird

Da Giupy

Ci sono molte ragioni per cui una persona decide di visitare un posto particolare. Io ora potrei dirvi che sono andata a Portland perche’ volevo vedere il suo museo d’arte, o perche’ mi interessava andare in Oregon, o anche perche’ mi piace la sua scena musicale alternativa.
Keep Portland Weird
La verita’, pero’, e’ che ci sono andata perche’ adoro Portlandia. Per chi non lo sapesse, Portlandia e’ un telefilm che racchiude delle gag fatte da due attori ambientate a Portland. A me fa ridere tantissimo, ma se uno non conosce un certo tipo di mentalita’/realta’ Americana non ha molto senso. E nonostante non fossi mai stata a Portland, la scena alternativa/fricchettone/hipster dilaga pure a Boulder, quindi guardando il telefilm mi sembra tutto famigliare. Vi ricordate il post sul dream of the 90s? Portland e’ cosi’.
Che, Portland, e' anche un po' ferma al 1890
Piccola digressione #1 E sono andata a Portland sfoggiando una pettinatura che urlava “gli anni novanta non sono mai passati!”. Perche’ io sono recentemente andata dal parrucchiere dicendo “Vorrei un taglio di capelli che mi faccia sembrare piu’ matura di quello che sono, diciamo da intellettuale femminista Europea di sinistra, un po’ Rive Gauche/ Simone de Beauvoir” (che poi, chi lo sa com’era pettinata Simone? Probabilmente aveva la crocchia)La parrucchiera ha detto “Certo! Lascia fare a me!”E mi ha pettinata come Brenda di Beverly Hills
Keep Portland Weird Sono sicura che Brenda aveva un sacco di idee intellettuali
Il viaggio a Portland non e’ iniziato nel migliore dei modi. Essendo io stupida, nonostante i tre e passa anni negli USA ancora non ho capito che questo Paese non e’ capace di contare fino a 24. Cosi’ ho prenotato un volo con partenza alle NOVE e solo il giorno prima ho notato che toh, erano le nove di SERA, cioe’ PM, e non le nove di MATTINA come pensavo io. Quindi mi sono persa un’intera giornata a Portland, e calcolando che dovevo pure andare ad una conferenza (motive principale del viaggio tra l’altro, ma di cui non vi tediero’ con i dettagli) mi e’ rimasto solo un giorno e mezzo.
Keep Portland Weird Portland e' autoreferenziale
Piccola digressione #2 : quando stavo un Europa mi lamentavo sempre della bella Ryanair, che per venti euro ti fa viaggiare su un carro bestiame, da cui emergi in Germania pure se volevi andare in Olanda. Qui pero’ e’ peggio: Spirit o Frontier ti fanno pagare pure l’aria che respiri (ovvero, il bagaglio a mano), viaggi con le ginocchia in bocca, devi schivare astutamente i tentativi di venderti un utilissimo defibrillatore a manovella assieme all’assicurazione di viaggio, e ti danno zero cibo (nel senso che manco te lo puoi comprare, se hai fame in aereo ti attacchi, muori di fame pezzente). E tutto cio’ per DUECENTO euro. Viva Ryanair e quel paio di scarpe che posso comprarmi con i 180 euro risparmiati.
La prima impressione di Portland e’ stata un po’ cosi’. Mi si sono presentati due problemi principali. Il primo, e’ che le cose belle che ci sono a Portland sono all’aperto: cibo etnico nei food cart, mercato, passeggiata sul waterfront ammirando i colori autunnali delle foglie. Pero’ a Portland piove. Per sei mesi. Stile Bruxelles. Alla fine della giornata avevo i licheni addosso. 
Keep Portland Weird Il grigio cielo di Portland
Il secondo problema e’ che Portland e’ piena di negozi che vendono pezzi di arte fatti da artisti locali con le bottiglie. Pickles confezionati a mano. Gioielli ricavati da cucchiai. Abbeveratoi per uccelli fatti con tazzine usate. Libri su come cucinare con la Marijuana. Jar per bere tenute assieme da pezzi di biciclette. Farfallini per gatti. (Si avete letto bene. FARFALLINI per gatti). Ho pranzato in un ristorante vegano e gluten free che stava dentro una palestra di yoga. Insomma, Portland e’ quel posto dove vanno gli hipster dopo morti se sono stati bravi abbastanza in vita. Ma, dopo l’esperienza di Boulder, tutto cio’ non mi ha fatto molta impressione. Tre anni fa avrei scritto “C’era uno con la barba lunga fino a meta’ petto tenuta assieme da due elastici!”, mentre ora sgrano gli occhi davanti ad un uomo in giacca e cravatta rasato di fresco. 
 La mania del Pickle
Pero’, nonostante la similitudine con Boulder e le branchie che mi sono cresciute, ho visto delle cose che mi sono molto piaciute. Ho fatto una capatina al museo e ho visto un’esposizione sulla seconda Guerra mondiale. Era un po’ impostata sul fatto che gli Americani sono piu’ fighi degli altri, come tutti i musei che ho visto da questa parte di oceano, pero’ facevano vedere cinegiornali dell’epoca e spiegavano che con i Giappo-Americani nei campi di concentramento hanno un pochetto esagerato, cosi’ gli ho lasciato una gru in simbolo di pace.
Keep Portland Weird Tre anni di Giapponese mi hanno insegnato a fare questo
Poi sono stata da Powell’s che e’ la libreria piu’ bella del mondo, o qualcosa del genere. E’ davvero molto grande e per un’avida lettrice come me era una tappa inevitabile. Infine sono stata al giardino cinese. Perche’ io adoro i giardini asiatici ma visto che in Cina non ci sono mai stata vado su quelli fake della West Coast. Che sono belli lo stesso.
Keep Portland Weird  Questa cosa la trovo geniale: ti puoi auto-pubblicare il tuo libro con l'Espresso Book Machine
Keep Portland Weird Shanghai? No, Portland!
Una differenza, pero’, Portland ce l’ha con Boulder: ci sono un sacco di strip clubs. Non ho idea del perche’ ma indaghero’ su questo weird aspect della citta’. 
Keep Portland Weird In tuto cio', un po' sono contenta di non andare alla Portland State University...Sperando che questo non sia l'unico campus! 

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