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Kellock affronta l'Italia

Creato il 15 marzo 2011 da Rightrugby
Kellock affronta l'ItaliaTanto importante quanto quello di domenica scorsa, quando hanno vestito i panni della nazionale che poteva decidere le sorti del Grand Slam inglese. Il match contro l'Italia per la Scozia non è solo l'ultimo appuntamento fissato per sabato per evitare il wooden spoon. Dev'essere qualcosa di più e il capitano degli scozzesi, Alastair Kellock, lo dice chiaro e tondo ai suoi compagni. Si arriva all'ultima gara di Murrayfield con gli Azzurri freschi vincitori sulla Francia, roba da pagine di storia ovale, e con i padroni di casa che ricordano ancora la sconfitta tra le mura amiche del 2007, quando gli italiani conquistarono il primo e fin'ora unico successo esterno in tutto il Six Nations. Fu quello l'ultimo anno che vide la Scozia arrivare ultima nel torneo.
"Per noi è una gara importantissima e lo sappiamo. Dobbiamo prendere ciò che è di positivo dalla partita con l'Inghilterra e, anche se siamo stati sconfitti, spingere per una grande prestazione che serve per battere l'Italia, soprattutto ora dopo la vittoria che hanno ottenuto".
Negli ultimi tre appuntamenti, la nostra nazionale ha battuto la compagine blue Navy tre volte su quattro, ma capitan Kellock ha il dovere di guardare oltre, ricordando comunque come gli Azzurri abbiano dato filo da torcere sia a Galles che Irlanda, con una sola brutta parentesi. Quella di Twickenham, si capisce. "Hanno costretto la Francia a fare cose che solitamente non fa. Gli italiani sono molto bravi ad impedire alle avversarie di giocare", ha sottolineato. E pensare che per qualche commentatore delle nostre parti, questo è un difetto: quello di vedere le rivali dirette giocare male. Mah.
"Dobbiamo controllare il possesso, porre le nostre basi, giocare negli spazi giusti e sperare di segnare qualche meta", ha riassunto Kellock.
Nel frattempo l'allenatore della difesa scozzese, Graham Steadman, ha dichiarato che la terza linea Kelly Brown potrebbe esserci in campo contro gli Azzurri, nonostante al momento non sia nelle migliori condizioni fisiche: "I primi segni sono positivi. Incrociamo le dita".

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