chi mi legge più o meno abitualmente sa che non sono proprio una persona normale, nel senso comune del termine. quello che forse non sa, è che sono stata anche una bambina non proprio normale, nel senso comune del termine.avevo una serie di passioni non proprio usuali per una bambina, come l'astronomia, la chimica e la geologia. l'astronomia è stata una passione di lunga durata e che mi ha portato a tutta una serie di scelte sbagliate nella mia vita perché aveva fatto insorgere in me la malsana idea di diventare una astronauta, ma che si è poi scontrata con la dura realtà del mondo reale in cui alcune materie che sono considerate imprescindibili per quella carriera erano per me inavvicinabile culturalmente quanto lo scalare l'Everest lo è per me a livello fisico.questo non toglie che lo spazio, i viaggi nello stesso, l'esplorazione di nuovi mondi o di vecchi mondi, come Marte, o di vecchi satelliti come la luna, rimangono per me cose cariche di un grande fascino e di una grande attrattiva. non poteva quindi sfuggirmi tutto il fragore che ha suscitato la scoperta, di un nuovo pianeta simile in alcune sue caratteristiche al pianeta terra, Kepler 452b. su questa cosa si è detto praticamente di tutto, in uno e nell'altro senso delle esagerazioni possibili.si è parlato di una terra 2, di segnali di vita dalla sua superfice, di un nuovo pianeta a disposizione, della prova che non siamo soli nell'universo.in realtà le cose vanno un attimino calmate e fatte decantare in maniera che la schiuma rimanga in superfice e le notizie reali si decantino sul fondo e possano essere valutate con un minimo di accortezza.Kepler 452b è uno degli oltre 500 pianeti le cui caratteristiche sono in qualche maniera simili a quelle della terra. diciamo che da alcuni dati rilevati fino ad ora pare essere quello con le caratteristiche più simili alle nostre, ma sono ancora molti e lunghi gli studi che ci permetteranno di capire quanto sia simile a noi, come sia composto, e se queste caratteristiche siano compatibili con una qualsiasi forma di vita a base carbonio come la nostra. le cose che sappiamo di questo pianeta sono ancora abbastanza limitate.sappiamo che ha un diametro di circa il 60% più grande della terra e quindi una gravità maggiore che da noi, con un periodo di rotazione di 385 giorni, quindi molto simile al nostro. a quanto pare anche la distanza dal suo sole è molto simile a quella della terra, un sole che tra le altre cose ha delle caratteristiche simili a quelle della nostra stella, una stella quindi di tipo G di circa 6 miliardi di anni con una temperatura grosso modo come la nostra anche se leggermente più anziano, ed un diametro del 10% maggiore ed una maggiore luminosità. ragionevole pensare che la distanza del pianeta dalla stella consentirebbe la presenza di liquidi sulla superfice. una cosa che va precisata è che dei 4696 esopianeti fino ad oggi rilevati, solo un migliaio ha potuto avere una autenticazione, mentre gli altri non si sa se sono illusioni ottiche. il nostro novello pianeta rientra tra le certezze conferma la Nasa.va comunque precisato che ci sono ancora molte cose che non sappiamo e che quindi andranno scoperte per poter avere la certezza di aver trovato la famosa Terra 2.infatti il fatto che chiamare pianeta >Kepler non implica che si tratti proprio di un corpo roccioso. anche se non sembra probabile per alcuni fattori specifici, potrebbe trattarsi di un ammasso gassoso, visto che la massa del pianeta ci è ancora completamente sconosciuta. così come non possiamo stimare la densità del pianeta ne la sua composizione. la presenza di acqua in forma liquida, non dipende solo dalla distanza dalla propria stella, ma anche dalla temperatura superficiale, dalla pressione atmosferica e soprattutto dalla composizione dell'atmosfera. Un esempio chiaro di come tutte queste varianti siano importanti l'abbiamo a casa nostra con Marte e Venere, che per distanza potrebbero rientrare nel novero dei pianeti simil terra, ma su Venere la composizione dell'atmosfera ha creato un effetto serra autoalimentato che ha alzato la temperatura fino a 400°C eliminando ogni traccia di acqua, mentre su Marte una pressione atmosferica che catturi un'atmosfera e permetta quindi la presenza di acqua. perché un pianeta possa essere ospitale, e quindi permettere una vita terrestre sulla sua superfice, poi, deve rispondere a delle caratteristiche anche più specifiche, come composizione atmosferica, pressione al suolo, gravità, dimensioni ed altre caratteristiche minori. la vita ha bisogno di un equilibrio estremamente sottile e precario per poter sussistere su di un pianeta, come la rotazione sull'asse del pianeta, la sua leggera eccentricità, il campo magnetico che deflette le particelle ad alta energia, la relativa regolarità del susseguirsi della variazione delle temperature e basta veramente nulla per estinguerla. infine una cosa importante da osservare è che tutto il discorso che sta girando sulla possibilità di una presenza sul pianeta, su possibili contatti con altre forme di vita su esso presente, o la raccolta di segnali simili a quelli telefonici, ha una impossibilità legata a fattori che magari non saltano immediatamente all'occhio ma che vanno ricordati in una situazione come questa.dobbiamo tenere ben presente un fattore fondamentale. Kepler 452b si trova a 1400 anni luce da noi. per dare un'idea della distanza ogni anno luce ha una durata in chilometri calcolabile attorno alle diecimila miliardi di chilometri . quello che noi percepiamo è una immagine che è partita da quel pianeta miliardi di miliardi di anni fa, e che ci da una idea di come fosse allora quel pianeta. è come se una voce avesse detto migliaia di migliaia di anni fa ecco come è il mio pianeta e fosse arrivata solo oggi da noi che rispondiamo dicendo "bello, e come ci state?"se una spedizione, ipoteticamente, potesse partire dal nostro pianeta e viaggiare anche alla velocita della luce, ci metterebbe 1400 anni ad arrivare su quel pianeta, e quello che troverebbe sarebbe qualcosa di assolutamente impossibile da prevedere. ma anche questo è molto lontano dall'essere possibile, visto che la nostra sonda più veloce, la new Horizons, una sonda lanciata per l'esplorazione del pianeta Plutone e della sua luna Caronte, viaggia ad una velocità di 58 536 km/h (circa 16,26 km/s), molto ma molto inferiore a quella della luce, che viaggia a 300 mila Km AL SECONDO.