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Kerbal Space Program – Verso l’infinito e oltre!

Da Videogiochi @ZGiochi
di Lorenzo "quadrazza" Quadrini

Kerbal Space Program è forse una delle parabole più belle del panorama videoludico. Nato da un gruppo di soli 3 programmatori, il gioco si è fatto strada nei meandri delle community di videogiocatori assurgendo a vero e proprio cult da dover mostrare, anche solo come status symbol, in ogni libreria. Di strada dal 2011 ad oggi ne è stata fatta: l’entrata nel sistema greenlight di Steam, i fan sempre più numerosi, l’allargarsi della software house Squad da 3 a 14 membri ed infine la consacrazione finale con l’uscita della versione definitiva.

Ingegneria spaziale e non solo

Il lato ingegneristico del titolo è la feature sicuramente più nota e conosciuta. Partito come una sottospecie di simulatore di razzi, Kerbal Space Program ad oggi prova a fornire al giocatore un’esperienza unica: vivere e gestire un programma spaziale in molte delle sue sfaccettature. Quella prettamente costruttiva è una di queste, ed è forse il fiore all’occhiello dell’intero gioco. Non fatevi ingannare dall’aspetto piacevole e buffo dei piccoli kerbal e del loro mondo allegro e divertente, creare un’astronave non sarà facile. A i neofiti è dedicata una intera sezione di tutorial, nella quale si potrà far pratica con le manovre più classiche di costruzione e pilotaggio dei mezzi. Purtroppo noteremo subito come, pur se utili dal punto di vista dei comandi e delle scorciatoie (fondamentali), ci ritroveremo con serie carenze conoscitive una volta affrontati i passi più importanti. Fortunatamente ci verrà incontro la community di gioco, attivissima su tutti i fronti e dotata di wiki e tutorial semplicemente fantastici, aumentando ancora di più la compenetrazione con il mondo di gioco. Assemblare il nostro razzo non sarà compito impossibile, almeno per quanto riguarda i primi obiettivi che richiedono solo una buona propulsione ed una certa aereodinamicità. A nostra disposizione avremo centinaia di pezzi, dai motori alle cabine di salvataggio, alle componenti di volo e così via. L’utilizzo e la disponibilità delle varie strutture cambierà a seconda della modalità di gioco scelta, di cui parleremo successivamente. Montare il nostro shuttle insomma richiederà tempo e pazienza, pur se il sistema drag and drop risulterà essere indubbiamente facile ed orientativo. Al contrario di giochi più arcade però in Kerbal non potremo far nascere dei mostri senza senso, ed anche se l’assemblaggio guidato sembrerà veloce ed aperto a soluzioni bislacche, la prova sul campo ci darà quasi sempre torto, con conseguenti esplosioni, rotture ed epic fail da manuale. Importante sarà quindi avere bene a mente cosa creare. Agli inizi lo scopo sarà quello di uscire fuori dall’orbita utilizzando razzi potenti e resistenti, successivamente bisognerà ospitare qualche astronauta, magari farlo ruotare attorno al pianeta ed anche riuscire a farlo tornare indenne. L’allunaggio poi rappresenta una sfida seria ed impegnativa, che implicherà una pianificazione della struttura della navicella per nulla banale.

Infinite possibilità, infiniti fallimenti

Se montare i vari pezzi vi sembrerà difficile ed impegnativo, aspettate il momento del lancio per le prime imprecazioni. Qui infatti Kerbal Space Program da il meglio di sé, offrendo un gameplay che riesce ad unire ad alcune semplificazioni necessarie per rientrare nella categoria “videogioco”, un comparto simulativo di tutto rispetto. La fisica newtoniana verrà rigorosamente rispettata, glissando solo su alcuni elementi certo non trascurabili nella realtà, ma indubbiamente troppo fastidiosi ai fini di una giocata che è già fin troppo complessa, come l’attrito dell’atmosfera, l’usura delle componenti, alcune conseguenze di determinati impatti risulteranno più morbide e meno deleterie per la navicella. Guidare il mezzo sarà insomma una bella sfida, una volta arrivati alla fase orbitale non dovremo solo accelerare e decelerare ma pensare anche a staccare i vari moduli, inserire i motori ausiliari, trasmettere i dati e così via. Il tutto nel contesto di uno spazio e di un sistema solare molto simile al nostro, riprodotto in maniera scientificamente corretta. Ogni pianeta, ogni stella ed ogni satellite saranno contraddistinti da precisi dati astronomici, quali gravità, massa, forza di attrazione, velocità di fuga orbitale, biomi, densità e via dicendo. Pertanto per poter far girare un satellite attorno al pianeta natale non ci resterà che aprire la fornita wiki e leggere quali sono le velocità e le angolazioni da tenere per formare un’orbita attorno a Kerbin. Si parla di elementi matematici precisi, dove nulla può essere lasciato al caso. Ecco un esempio concreto delle giocate offerte dal titolo:

- Z-lancio orbitale

  1. Costruire un razzo a due fasi caricato con combustibile liquido. 
  2. Lanciare il razzo perpendicolarmente fino a 9900 metri, momento in cui potremo diminuire la propulsione ed inclinarci a 45° rispetto all’orizzonte del pianeta
  3. Continuare con questa andatura angolare fino a quando l’apside del nostro satellite non raggiungerà i 70 km di altitudine (in questa fase avremo staccato il primo modulo ed attivato il motore del secondo). N.B. per poter rientrare successivamente su Kerbin dovremo orientare la navicella verso Est e guadagnare così 174.5 m/s di velocità orbitale, con considerevole risparmio di carburante.
  4. Raggiunti i 70 km spegnere i motori ed orientarci parallelamente all’orizzonte della Navball.
  5. Accendere i motori fino alla comparsa del periapside.
  6. Una volta che apside e periapside invertono le proprie posizioni, formando un’orbita attorno al pianeta, spegnere i motori.
  7. La navicella è in orbita attorno a Kerbin!

Il titolo di Squad non finisce qui, ed anzi offre nella modalità campagna un ulteriore elemento di gioco, che va a sommarsi alle già enormi fasi di sviluppo e guida delle astronavi. Parliamo della gestione della base spaziale, che dovrà essere fatta con cognizione di causa, e che spingerà il giocatore ad evitare esperimenti inutili o votati alla semplice distruzione esplosiva. Con un bilancio da rispettare e rimpinguare, un albero delle tecnologie che avanza di pari passo con la ricerca accumulata (ricerca che cresce grazie alla raccolta di dati contestuali alle varie missioni) ed un punteggio di fama necessario per ottenere supporto dalla comunità di Kerbin, il quadro globale è ancora più ingarbugliato di quanto si possa pensare. Questo è forse uno dei grandi meriti del team di sviluppo, che in questi 4 anni e mezzo ha ascoltato con attenzione la community, la quale si è dimostrata bramosa di feature gestionali che potessero giustificare gli sforzi mastodontici necessari per le operazioni spaziali più ostiche. Adesso, pur se non difficile e variegato come altri elementi di questa IP, il lato gestionale può dirsi soddisfacente e ben implementato con lo spirito del titolo.

Nessuno è perfetto

Se proprio bisogna trovare qualche difetto in Kerbal Space Program è forse il comparto grafico, quello che meno colpisce e stupisce. Un elemento non di completo demerito però, perché è chiara l’intenzione degli sviluppatori di non voler puntare su quella che effettivamente è la caratteristica meno importante del gioco. Gran parte del gameplay si svolge infatti spostando la visuale sulla mappa stellare, che rappresenta un punto di vista stilizzato e rimpicciolito della porzione di spazio che ci interessa. Le manovre più delicate necessiteranno perciò di una visuale di insieme. Nonostante questo è indubbio che l’impatto visivo delle nostre costruzioni e dello spazio più in generale sia piuttosto povero e striminzito. Certo, la varietà di elementi e di pezzi a disposizione in fase di assemblaggio addolcisce la pillola, ma rimane una certa carenza di caratterizzazione e design. Anche i pianeti ed i loro biomi risultano piuttosto piatti ed anonimi. Piacciono invece i kerbal, mostriciattoli di indubbia simpatia e spessore. Poco incisive le musiche di gioco, che comunque sia svolgono un semplice compitino e nulla più. Da segnalare poi le numerosissime ed ingegnosissime mod, alcune delle quali degne di essere inserite nel prodotto principale, tale è la cura e la mole di componenti aggiuntive prodotte ed offerte dalla comunità, che in Kerbal Space Program trova un valore aggiunto di tutto rispetto.


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