I commentatori internazionali non fanno che riportare come Ali Khamenei, Guida Suprema dell’Iran, sostenga il Presidente Rohani nelle sue scelte politiche. Sicuramente si tratta di una parte di verità, considerando soprattutto che Rohani non è un rivoluzionario, ma un esponente da sempre parte del regime iraniano, sostenitore e promotore delle politiche criminali degli Ayatollah. Ciononostante, il sostegno della Guida Suprema a Rohani incontra un limite che non ha nulla a che fare con la politica o il negoziato nucleare, ma riguarda unicamente l’economica. Khamenei, come dimostrato in questi giorni da una inchiesta della Reuters, è ricchissimo e non ha alcuna intenzione di rinunciare a nessuno dei suoi introiti finanziari. Altrettando ricco, però, è il falco Rafsanjani, ex Presidente e sostenitore fondamentale di Rohani durante la campagna elettorale. I due leader , in poche parole, competono per il controllo di numerosi asset e si spartiscono una buona fetta dell’economica iraniana.
Sarà forse per questa rivalità economica con Rafsanjani, che Khamenei ha deciso di riabilitare Ahmadinajad e la sua fazione politica. Negli ultimi mesi del Governo Ahmadinejad, lo ricordiamo, la Guida Suprema aveva sconfessato il Presidente e molti clerici avevano accusato i supporters di Ahmadinejad di deviazionismo. Nonostante il passato, nel giorno dell’Ashura – ricorrenza islamica che per gli sciiti ricorda soprattutto il martirio dell’Imam Ali – la Guida Suprema si è mostrata in pubblico proprio al fianco dell’ex Presidente conservatore. Una mossa inusuale che, considerando il regime iraniano, ha sicuramente un chiaro significato politico che potrebbe suonare in questo modo: ”Caro Rohani, sebbene ti sostengo in pubblico, stai attento a non toccare i miei interessi, perchè il passato è sempre pronto a riemergere…“
Vogliamo ricordare anche che, solamente pochi mesi fa, Ali Khamenei aveva già inserito proprio Ahmadinejad nel Consiglio del Discernimento, organo incaricato diredimere le controversie tra il Parlamento ed il Consiglio dei Guardiani. L’uscita pubblica nel giorno dell’Ashura, quindi, rafforza il processo messo in atto dalla Guida Suprema già poche settimane dopo l’elezione di Rohani a presidente.