Percorrendo l’unica strada che li collega al resto del mondo e che attraversa lunghi e rossi costoni rocciosi, con profondi canyon sottostanti, questi luoghi potrebbero essere facilmente scambiati per lo Utah.
Ma nella realtà si tratta della penisola di Musandam, in Oman, una terra araba conosciuta per le sue acque incontaminate e le cime frastagliate.
Il Dream Blog fa oggi scalo a Khasab, porto crocieristico recentemente introdotto negli itinerari e pronto a debuttare in occasione dell’imminente stagione invernale.
Situato in posizione geografica strategica, l’Oman ha svolto per decenni un ruolo importante in molti conflitti locali. Si affaccia sul Mar Arabico, il Mare di Oman e il Golfo Persico; controlla inoltre lo Stretto di Hormuz, che rappresenta un accesso fondamentale per tutte le navi provenienti dall’Oceano Indiano e dal Mar Arabico.
Un territorio conteso fin dai tempi dei Babilonesi e degli Assiri, che si stabilirono proprio in Oman per controllare la rotta commerciale che collegava l’Asia fino alle coste del Mar Mediterraneo.
Tra le varie dominazioni del passato, un ruolo importante ebbero i portoghesi, che tra il 1498 ed il 1507 occuparono questi territori e li dominarono fino al 1741, quando vennero definitivamente espulsi da Ahmed ibn Sa’id, fondatore della dinastia di sultani che attualmente governa il paese.
Intorno al 1700 l’impero dell’Oman si ampliò riuscendo ad includere alcuni territori della costa africana orientale, compresa l’isola di Zanzibar, possedimenti che però vennero via via persi a causa dell’espansione delle potenze coloniali; lo stesso Oman, nel 1891, divenne un protettorato britannico.
“L’alba di una rinascita moderna, quella della prosperità”. Così venne definita la nuova era, quella che iniziò nel 1970 quando, oltre a liberarsi del controllo britannico, al sultano Saʿīd ibn Taymur subentrò il figlio Qābūs bin Saʿī Āl Saʿīd, che da allora si è sempre impegnato per migliorare le condizioni economiche e civili del paese.
Separata dal resto dell’Oman, la penisola montuosa di Musandam si protende come la prua di una nave nello Stretto di Hormuz. Il forte contrasto con i vicini Emirati, ricchi di petrolio, è visibile fin dal confine: grosse gru e fabbriche di cemento lasciano il posto ad una superficie libera, liscia e ad una strada che abbraccia le acque del golfo, snodandosi tra piantagioni di datteri e piccoli villaggi dell’entroterra.
Khasab, con i suoi 19.000 abitanti, è la più grande città ed è capitale della penisola, nonché principale centro turistico della zona. Si tratta tuttavia di un territorio ancora molto legato alla sua storia ed alle sue tradizioni: da queste parti spesso la sensazione è che il tempo sembra essersi fermato ai veli neri indossati dalle donne impegnate nelle botteghe, ai cappelli finemente ricamati degli uomini, alle montagne rocciose, alle vette frastagliate e spoglie che fendono la nebbia e la polvere tipiche delle giornate di caldo intenso.
Khasab è anche conosciuta come la “Norvegia d’Arabia”, grazie al suo paesaggio che ricorda in diversi punti, per via dei suoi promontori immersi nel mare, detti khors, i fiordi scandinavi.
In contrasto con la bellezza cruda ed aspra del territorio, Khasab e l’intera penisola di Musandam vantano un vero e proprio tesoro sottomarino, una varietà di specie e colori strabiliante e che rende questi luoghi ideali per la pesca subacquea, lo snorkeling e le immersioni in generale.
Da un punto di vista culturale, una delle maggiori attrazioni di Khasab è la pittoresca fortezza costruita nella baia e che domina oggi il piccolo porto. Il forte, totalmente ristrutturato negli anni ’90, contiene all’interno un muro merlato e una massiccia torre centrale, che sono antecedenti il castello stesso ed hanno anzi preceduto l’arrivo dei portoghesi nel XVI secolo. La fortezza fu infatti costruita successivamente, nel XVII secolo e proprio dai portoghesi, che cercarono in questo modo di stabilire un controllo diretto sul commercio marittimo regionale. Oggi, all’interno sono conservati anche alcuni esempi di barche tradizionali dell’Oman e dalla cima della torre si può godere di una suggestiva vista panoramica sul circostante mercato, sulle montagne e sulle diverse moschee della zona.
Per chi ama invece i paesaggi naturali, una breve escursione al vicino villaggio di Lima saprà sicuramente soddisfare e sorprendere. Diviso dalla capitale delle penisola da un’alta catena montuosa, il villaggio si raggiunge facilmente in barca, consentendo in questo modo di ammirare panorami, anche marini, di sicuro effetto.
Percorrendo poi la strada lungo il letto del wadi è possibile anche raggiungere il Rawdah Bowl, una enorme depressione particolarmente ricca di acacie e alberi di ghaf, che vanta diversi aspetti interessanti tra i quali le case in pietra, conosciute come ‘case dei lucchetti’. Chiamate così per il meccanismo di chiusura che le caratterizza (durante la stagione estiva rimangono vuote), queste costruzioni, mai particolarmente alte, si sviluppano sotto terra: al loro interno viene infatti scavata una buca profonda in cui sono successivamente installate delle piattaforme rialzate utili a sorreggere il letto e la sala da pranzo. Il mobilio viene poi sistemato all’interno della buca prima della migrazione estiva, per evitare che qualcuno possa rubarlo.
Natura selvaggia, maestose montagne, spiagge incontaminate ed acque turchesi sono gli elementi essenziali di questo nuovo scalo crocieristico, proposto quest’anno per la prima volta da Costa Crociere e MSC Crociere, nei loro itinerari settimanali negli Emirati Arabi ed in Oman.
Costa Crociere aprirà la stagione il 16 dicembre prossimo, impegnando in quelle acque la nuovissima Costa Favolosa che effettuerà crociere settimanali, con l’itinerario ‘Le mille e una notte’, in partenza da Dubai.
Operativa già a partire dal prossimo 5 novembre MSC Crociere che, a bordo di MSC Lirica, proporrà un itinerario settimanale novità per la Compagnia, con imbarchi da Dubai e da Abu Dhabi.
Crociera negli Emirati Arabi e in Oman